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Una finestra vistalago - Andrea Vitali - copertina
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finestra vistalago

Descrizione


Di Arrigoni Giuseppe ce ne sono tanti a Bellano, un paese sul lago di Como. Impossibile conoscerli tutti. Anche nella vita di Eraldo Bonomi, operaio tessile del locale cotonificio, ce ne sono troppi. E sarà proprio un Arrigoni Giuseppe a segnare il suo destino, dove brillano l'amore per la bella Elena e la militanza nel PSIUP. Il colpo di fulmine per Elena fa del Bonomi un uomo pericoloso, che sfiora segreti, scopre altarini, esuma scheletri nascosti negli armadi di una provincia che sembra monotona, in quei paesi dove l'omonimia può essere fonte di equivoci ma anche, a volte, il viatico verso la libertà.
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Dettagli

2011
Tascabile
360 p., Brossura
9788811678335

Valutazioni e recensioni

Renzo Montagnoli
Recensioni: 3/5

Me ne ha parlato più volte un caro amico, in modo suadente, direi anzi persuasivo. “A te che piace la vita di paese Vitali fa al caso tuo e, considerato che sei da sempre un estimatore di Piero Chiara, troverai nei libri di questo autore lecchese le stesse atmosfere, le medesime caratterizzazioni. Per cominciare, fossi in te, leggerei il suo romanzo più famoso, vale a dire Una finestra vistalago.”. Insomma, di fronte a tanta insistenza, è naturale che sorga la curiosità e così ho provveduto a reperire il libro in questione che già presenta una stranezza in copertina: il nome dell’autore a caratteri cubitali e il titolo molto più in piccolo. Tuttavia, nella quarta di copertina c’è molta più sobrietà, con alcuni succinti e positivi giudizi di noti critici letterari. Cosi si va da “I romanzi di Andrea Vitali sono una rarità, rappresentano campioni dell’antica arte del racconto italiano.” di Antonio D’Orrico a “Un talentuosissimo scrittore.” di Massimo Onofri. Con tali favorevoli pareri in pratica non mi sarebbe rimasto che leggere il romanzo solo per confermare valutazioni critiche di così alto lignaggio, insomma non avrei dovuto far altro che bearmi di una lettura di grandissimo livello. E con la miglior predisposizione ho affrontato questo testo, ravvisando, però, e devo dire con dispiacere, che già dalle prime pagine l’accostamento a Piero Chiara mi è parso fuori luogo, quasi blasfemo. La vicenda è di paese, ma della caratura dei personaggi, della loro descrizione, dell’intreccio, delle vene poetiche che descrivono il paesaggio, per non parlare dell’ironia che stempera la satira sottile, virtù queste proprie invece del grande romanziere luinese, non ho trovato traccia. Lo stesso di Vitali è troppo sobrio, anzi la sua scrittura appare elementare, tutta tesa a dare spazio alla trama, tralasciando gli elementi determinanti, costituiti dalla tipica atmosfera di paese e dalla particolare caratterizzazione dei personaggi; e anche la vicenda, pur non disprezzabile, è basata su equivoci, su identità di nomi e cognomi, quasi un richiamo alle opere teatrali di Georges Feydeau. Per quanto deluso, soprattutto perché le aspettative erano notevoli, non posso tuttavia esimermi dal considerare Una finestra vistalago un romanzo che tutto sommato è di gradevole lettura e che aiuta sen’altro a trascorrere un po’ di tempo, con l’avvertenza però che è inutile spèrare in un accrescimento culturale, perché la sostanza é poca. Per quella è meglio affidarsi ai libri di Piero Chiara.

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BARBARA BETTELLI
Recensioni: 0/5

Era il mio primo Andrea Vitali, e l'ho trovato molto carino, scrittura d'altri tempi un pò alla Don Camillo e Peppone, con i dissidi per le sedi locali del PCI (siamo negli anni 60), i pettegolezzi di provincia, le donne che cercano di sistemarsi con uno ricco (non vedo proprio cosa sia cambiato da allora). Piacevole, divertente, molto poco impegnativo, ti lascia con il sorriso ed il desiderio di leggere ancora

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Andrea Vitali

1956, Bellano (Lecco)

Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004). Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway. Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo...

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