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I difetti fondamentali
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I difetti fondamentali - Luca Ricci - copertina
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difetti fondamentali

Descrizione


«Tra chi scrive e chi legge s'instaura un rapporto di potere, e tutti i rapporti di potere hanno una natura erotica.»

Gli scrittori lavorano nelle tenebre, e come ciechi soppesano l'oscurità" ha detto José Saramago. Ma è davvero possibile raccontare una figura sfaccettata, mutevole e imprevedibile come quella di chi per mestiere inventa mondi? Come rintracciare la sua natura autentica negli abissi dell'immaginazione in cui lavora? Forse bisognerebbe partire dalle cose concrete, dalle pulsioni più animali, dai difetti. Questa è la risposta di Luca Ricci, in un ritratto composto da quattordici istantanee - fulminanti, indiscrete, perfette - che sono anche quattordici racconti d'amore: perché è l'amore, a ben vedere, il difetto più evidente, e necessario, di ogni essere umano. C'è lo scrittore che trascorre una vacanza in una spiaggia nudista, salvo poi incapricciarsi dell'unica ragazza che, chissà perché, resta vestita; c'è quello che per sbarcare il lunario apre un bed & breakfast e una sera, con la complicità di un volo cancellato, ha l'occasione di affittare una camera al più potente agente letterario del mondo; c'è quello che ogni lunedì, con una puntualità inflessibile, chiama una casa editrice pur sapendo che il suo dattiloscritto non verrà mai letto... Sebbene il risultato rimandi alla perentorietà di un classico, Ricci spinge l'arte del racconto al di là delle forme note e dei generi consolidati, chiedendo alla letteratura di assolvere ancora una volta al compito più arduo, quello di indagare l'impasto misterioso di cui è fatta ogni esistenza.
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Dettagli

2017
12 gennaio 2017
44 p., Rilegato
9788817092173
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Indice

Indice

I. Il rothiano

II. Il rifiutato

III. L'adultero

IV. L'affittacamere

V. Lo scomparso

VI. L'invidioso

VII. L'eccitato

VIII. Lo stregato

IX. Il suggestionabile

X. Il manierista

XI. Il solitario

XII. La canonizzata

XIII. Il velleitario

XIV. Il folle

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 4/5

Prologo: entro in libreria, conosco le commesse, sono due, le stesse da anni. Variazione: dietro la cassa una commessa mai vista, probabilmente nuova assunta. Ho poco tempo quindi chiedo dove posso trovare il libro che cerco… il suo sguardo s’insospettisce, la sua sicurezza vacilla, fa una piroetta e inizia a pestare le dita sulla tastiera. Attendo. Le sue dita procedono con furia, lei serra le labbra, immagino una minuscola goccia di sudore che appena formatasi inizia a scorrerle lungo la schiena. ‹‹ Problemi? ›› Chiedo. ‹‹ Dovremo ordinarlo ›› Risponde, non con la stessa voce con la quale mi ha salutato qualche secondo fa. ‹‹ Procediamo ›› La sollecito. ‹‹ È sicuro del nome ? ›› Chiede. ‹‹Si ›› ‹‹ Del titolo ?›› ‹‹ Anche.›› ‹‹Della casa editrice? ›› ‹‹ Chiaro.›› Per farla breve, sono dovuto andar via a mani vuote e ritornare il giorno dopo; Una delle due solite commesse ha effettuato l’ordine e qualche giorno dopo ho potuto iniziare la lettura. Ora io andrei anche avanti a parlare della commessa che non è riuscita a trovare il libro, a immaginare se il problema sia la mia voce, a fantasticare su che fine abbia fatto quella ragazza, se lavori ancora in mezzo ai libri, se… magari ci scriverò un raccontino. I difetti fondamentali. 14 racconti. Luca Ricci perché non 17? Sarebbe stato un bel numero. Ho letto diversi libri nei quali gli autori hanno esplorato il mondo degli scrittori, quello attinente la formazione di uno scrittore, la crisi da pagina bianca, la vita privata condizionata in bene o in male dall’essere uno scrittore, per citarne solo alcuni: Stephen King, Chuck Palaniuk… In questi suoi racconti Luca Ricci parla di scrittori, aspiranti tali, ma ne parla in una maniera nuova, almeno per me. Mette in risalto aspetti grotteschi, comuni debolezze, situazioni comiche, surreali, romantiche. Credo che Luca Ricci abbia letto molti racconti di Charles Bukowski, di Dino Buzzati, e di tanti altri mostri sacri dell’arte del racconto, in certe parti se ne sentono le influenze. Ma Luca Ricci traccia una strada tutta sua: conosce il mondo del quale parla, ha voglia di farlo conoscere al lettore, a modo suo lascerà il segno su questo mondo. Parte col botto, con un racconto che fa storcere il naso a tutti quelli che non amano leggere di amplessi occasionali, ritenendola una scrittura volgare. Parte con quello che rappresenta il primo scalino per molti aspiranti scrittori: ci parla della facoltà di lettere. Molti studenti si ritroveranno leggendo questo racconto, magari anche diversi professori. Chiunque abbia inviato il proprio manoscritto a un editore si ritroverà nel secondo racconto. Qualcuno si sarà comportato proprio come il protagonista, se non così, ci sarà andato vicino, se non ci sarà andato vicino, avrà combattuto contro il desiderio di agire allo stesso modo. Del terzo segnalo una frase: “ho trasferito la rabbia dalla vita ai libri, ecco cos’è scrivere, è organizzare traslochi sbagliati, è separarsi dagli slanci più belli, ecco forse perché gli scrittori sono tutti dei bischeri.” Nel quarto troviamo un aspirante scrittore che per caso si trova alle prese con uno degli uomini più potenti dell’editoria mondiale. Finale da urlo. Nel quinto si parla di uno scrittore che inscena la sua morte, pagina dopo pagina l’autore ci fa precipitare nella follia del protagonista. Il sesto, l’invidioso, ci fa capire già dal titolo dove ci porterà la storia. Leggetelo e non credete a una sola parola, gli scrittori ( non tutti ma alcuni sì ) non sono invidiosi del successo dei loro colleghi, noooo, per nulla. Sono molto peggio. Nel settimo troviamo un esilarante quanto tristissimo Dario Bo, perso in un campo di nudisti, attratto dall’unica donna non nuda. Tutto smette di essere eccitante quando diventa consuetudine? Nell’ottavo troviamo racconti dentro il racconto, segnalo una frase: “ a me piace pensare a un libro come a una vetta da scalare, è mai stato ad arrampicare sulle dolomiti?” – “purtroppo no” – “deve pensare allo scrittore come a un tizio che non ha vertigine della frase, e che può sporgersi tranquillamente dall’alto di quanto ha scritto senza provare paura, per prendere fiato e riattaccare a salire scrivendo” Il nono è uno dei miei preferiti, surreale, drammatico. Nel decimo, un tristissimo sosia di Flaiano alle prese con una consegna particolare… Undicesimo, il solitario, un altro dei miei preferiti. Molto dialogo, ritmo serrato, a tratti sincopato, uno scrittore cerca la solitudine totale per riuscire a lavorare al suo romanzo senza interferenze. Dodicesimo, si parla di come i recensori possano decidere le sorti, nel bene e nel male, di un libro. Dal tredicesimo pesco questa frase: “avevo sentito dire a un autore in tv che per riuscire nella scrittura bisognava prima fallire in tutto il resto. Il quattordicesimo, dal titolo “il folle” chiude degnamente questa bella raccolta. 14. Finiti. Perché non 17? Dannazione. Oltre al mondo della letteratura, un secondo comun denominatore dei racconti è l’amore, l’amore sincero, puro, ma anche l’amore malato, ossessivo. Si chiude il libro con la voglia di leggere altri racconti, di esplorare altre manie, altri retroscena. Libro consigliato a tutti, libro fondamentale per aspiranti scrittori, editori, critici, giornalisti e per tutte le persone che in un modo o nell’altro, hanno a che fare con queste persone diversamente folli.

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Marco Cavaliere
Recensioni: 5/5

Spesso si sente dire che scegliere come protagonista di un racconto uno scrittore è un azzardo pericoloso: addirittura Luca Ricci, in questa raccolta, lo fa di continuo, e il risultato è una sorprendete riflessione sul mondo della scrittura e sul senso della letteratura. I difetti fondamentali si presta a vari livelli di lettura e di analisi, e se si volessero ignorare le perle filosofiche e metaletterarie che appaiono qua e là, restano dei racconti divertenti, ironici e sorprendentemente reali e attuali.

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Recensioni

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Conosci l'autore

Luca Ricci

1974, Pisa

Luca Ricci, nato a Pisa nel 1974, è scrittore e drammaturgo.Insegna scrittura. I suoi racconti sono usciti nelle antologie Attenzione! Uscita operai (Noreply 2007), Quello che c'è fra noi (a cura di Sergio Rotino, Manni 2008), Storie scellerate (a cura di Ettore Malacarne, Cabila 2009) e su riviste come «Il caffè illustrato» e «Atti impuri».Tra i libri pubblicati: Il piede nel letto (Alacrán 2005, Premio Cocito- Montà d'Alba), L'amore e altre forme d'odio (Einaudi 2006, Premio Chiara), La persecuzione del rigorista (Einaudi 2008), Come scrivere un best seller in 57 giorni (Laterza 2009), Mabel dice sì (Einaudi 2012), I difetti fondamentali (Rizzoli 2015), Gli autunnali (La nave di Teseo 2018).

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