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Anno edizione: 2020
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Mostrare tutto. Nascondere tutto. Custodire per sempre.
«Un libro grande e meraviglioso, inafferrabile, traboccante di nomi, di personaggi illustri e sconosciuti, di eventi, di problemi, di domande, di storie» - Franco Cordelli, la Lettura
«Il romanzo russo più importante del 2017. Un libro estremamente personale in cui l'interpretazione del passato si rivela parte di una trama altra, più politica: come possiamo venire a patti con noi stessi nel presente» – GQ
«È l'invito ad accompagnare Marija Stepanova nel suo viaggio attraverso la landa dei morti per tornare poi al presente. Niente di meno e niente di più» – Süddeutsche Zeitung
«Marija Stepanova ha trasformato i morti nei suoi coautori. Il risultato è un libro sconosciuto finora in Russia» – Novaja Gazeta
La morte di una zia, un viaggio nel paese d'origine al limitare della steppa russa, miriadi di oggetti, fotografie e cartoline che si trasformano in grimaldelli per aprire lo scrigno della memoria famigliare e personale: storie d'amore, diari di viaggio, riflessioni sulla fotografia e sul dolore si fondono in una voce unica e ammaliante che ripercorre vicende umanissime ai margini della grande Storia. Al centro di tutto c'è una famiglia di medici, architetti, bibliotecari, commercialisti e ingegneri che hanno cercato di condurre un'esistenza tranquilla, per nulla spettacolare, e che pur vittime di violenze e persecuzioni sono riusciti a sopravvivere agli orrori del XX secolo. Com'è stato possibile? Per rispondere a questa domanda Marija Stepanova ha attinto a una biblioteca perduta e ritrovata di ricordi e li ha messi in dialogo con Barthes, Sebald, Sontag, Blok, Proust, con un linguaggio lirico e lieve che segna un passo avanti nell'evoluzione della forma narrativa contemporanea.
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