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Anno edizione: 2011
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Un viaggio nell’Afghanistan che troppe volte ci dimentichiamo. Un reportage in quella che è la situazione di questo paese. Una protagonista dall’immenso coraggio. Un libro che merita di essere letto. Peccato che ci sia troppo ‘romanzo rosa’ nella parte di Elsa, l’infermiera americana che va in Afganistan. Diciamo che questa contrapposizione tra la realtà del paese e la classica storia d’amore rosa americana fa perdere un po’ la concentrazione e l’importanza di ciò che accade in Afganistan. Per il resto è veramente un bel libro
Mi affascinano sempre le letture che parlano di luoghi lontani, di guerra, che raccontano di come è diversa la vita in quei luoghi, soprattutto la condizione della donna. Detto questo sono combattuta sul giudizio di questo libro perché mi ha lasciato l'amaro in bocca. Belli i ritratti delle donne, dei personaggi, le scene dei matrimoni, le descrizioni delle tradizioni afgane e degli spaccati di vita. Poco credibile la storia di Elsa e quindi non mi ha convinto fino in fondo. Mi ha dato quasi l'impressione di essere un romanzo rosa che ha cercato di trasformarsi in un reportage di guerra. Troppe scene romanzate e trovo abbastanza deludente la storia d'amore di Elsa, strutturata nel modo tipico dei romanzi rosa.
La realtà di una guerra vissuta dagli abitanti stessi, come se fossero fermi ad aspettare che le loro vite divengano migliori ma che non si aspettano chissà cosa dalla società, solo pace, risate, tranquillità e anelare all'amore, sia per la famiglia che il proprio. Racconta di una giovane donna americana, un infermiera con vita difficile a Boston, per via di situazioni disagiate, rimasta senza madre e con parenti disagiati, che decide di rendersi utile, come infermiera appunto in un luogo lontano. e completamente diverso dalla sua realtà ma che le donerà coraggio, forza e fermezza. La cambierà per tutta la vita, le farà incontrare amicizie vere e durature, amore e coraggio da vendere. Il racconto della zona di guerra in cui è ambientato è realistico e particolareggiato, niente viene lasciato al caso, tutto viene descritto e scorre in modo dinamico e non forzato. Non ci si annoia mai nel leggere le storie della gente, del luogo, gli usi i costumi e la descrizione della religione e di come si evolve costantemente con tempi più o meno brevi il paesaggio e la cultura e la situazione " politica" . La descrizione della morte, della miseria in cui vivono le persone ma anche della lealtà, della felicità e dell'amore che scaturisce da amicizie e non. Per niente banale e per niente inventato, tutto prende pieghe colorate e vivaci, anche nelle descrizioni più cruente, e continua in modo equilibrato dirigendosi verso una fine non tanto scontata. Un libro che per chi vuole informasi sulla situazione in Afghanistan in quel periodo e vuole capire meglio la gente e viverla da dentro, è perfetto.
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