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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2019
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Questo libro lascia una malinconia irreale che difficilmente va via. Chi riceve una diagnosi di malattia inguaribile, vive settimane e mesi molto speciali. Dopo il trauma, l'angosciosa incertezza di ciò che accadrà può diventare pervasiva. Ma esistono anche altri modi e pensieri. Il libro ne racconta uno, che ha a che fare con l'incanto di una natura amata e trovata soprattutto nelle piante del proprio giardino. Libro tristissimo, ma molto ben scritto, con taglio decisamente femminile. L'esplorazione delle emozioni descritte nel concepire la fine dell'esistenza non fa bene a chi legge; non si tratta dunque di cure palliative, ma di uno specchio sul quale preferiamo tutti che siano gli altri e non noi a riflettercisi.
Quando si riceve una diagnosi di malattia inguaribile, si vive settimane e mesi molto speciali. Dopo il trauma, l'angosciosa incertezza di ciò che accadrà può diventare pervasiva. Ma esistono anche altri modi e pensieri. Il libro ne racconta uno, che ha a che fare con l'incanto di una natura amata e trovata soprattutto nelle piante del proprio giardino. Libro tristissimo, ma molto ben scritto, con taglio decisamente femminile. L'esplorazione delle emozioni descritte nel concepire la fine dell'esistenza non fa bene a chi legge.
Chi riceve una diagnosi di malattia inguaribile, vive settimane e mesi molto speciali. Dopo il trauma, l'angosciosa incertezza di ciò che accadrà può diventare pervasiva. Ma esistono anche altri modi e pensieri. Il libro ne racconta uno, che ha a che fare con l'incanto di una natura amata e trovata soprattutto nelle piante del proprio giardino. Libro tristissimo, ma molto ben scritto, con taglio decisamente femminile. L'esplorazione delle emozioni descritte nel concepire la fine dell'esistenza non fa bene a chi legge; non si tratta dunque di cure palliative, ma di uno specchio sul quale preferiamo tutti che siano gli altri e non noi a riflettercisi.
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