Al giardino ancora non l'ho detto - Pia Pera - copertina
Al giardino ancora non l'ho detto - Pia Pera - copertina
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Premio letterario nazionale per la donna scrittrice - Premio Speciale della Giuria - 2016
Letteratura: Italia
Al giardino ancora non l'ho detto
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Descrizione


«Un libro dolente e luminoso» - Michele Serra

"Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite - non posso nemmeno incominciare a spiegare l'importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo 'Orto di un perdigiorno' - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. 'L'orto di un perdigiorno' si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: "Ho la dispensa piena". Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un'altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo." (Luigi Spagnol)

Dettagli

14 novembre 2019
224 p., Rilegato
9788833313313

Valutazioni e recensioni

  • martaJan
    titolo accattivante

    Titolo accattivante, la narrativa difficilmente coinvolgente. Ho dovuto abbandonarlo a metà dopo averlo fatto vegetare sul comodino per settimane. Peccato, riponevo grosse aspettative. Forse non ne ho percepito la sensibilità

  • Antonio Poso Zurlo
    Un flusso di coscienza

    Un flusso di coscienza, che diventa romanzo; una serie di quelli che sembrano appunti sparsi, più e meno lunghi, ma che, in realtà, trovano una loro compiuta sistematizzazione e architettura, proprio come quella di un giardino: piante basse, alte, rade, affollate, potature, fioriture e avvizzimenti, rinsecchimenti e nuovi bulbi, e, poi, il peregrinare di api, bombi, impollinatori, e l'alternarsi di piogge e soleggiamenti. Il giardino, con le sue stagioni, diventa specchio della vita della propria giardinieria: un'alternanza di razionalità e cosciente abbandono all'illusione; criticità e ottimismo; delusione e aspettativa; ricordo nostalgico del passato, necessità di vivere il tempo presente, prospettiva opaca del futuro; ricerca e perdita di se stessi; via vai di protagonisti, personaggi secondari e comparse, che si alternano, frenetici, a portare speranza, conforto, amicizia, condivisione, opportunismo, speculazione. Poi, c'è lei, relegata sullo sfondo, dalla volontà narrante, ma pervasiva; quella malattia che, in una sorta di trasfigurazione, rende il giardiniere una creatura di quel giardino, perché abbisognevole di assistenza e cura, sempre più compromesso nella sua autonomia. Ecco che si alternano, allora, preoccupazioni per il proprio futuro, ma, ancor più, per il futuro delle persone e delle cose care; proprio come il giardino, al quale non è stato ancora detto di un abbandono sempre più imminente; che, ancora, forse non lo sa, ma che, più probabilmente, lo avrà già compreso da sé.

  • Babette
    Commovente

    Scrittura intensa e profonda. Pia apre il suo cuore e ci rende partecipe alla sua vita, con delicatezza e senza retorica. Il suo giardino diventa metafora della vita.

Conosci l'autore

Foto di Pia Pera

Pia Pera

1956, Lucca

Pia Pera è stata una scrittrice italiana. Giornalista presso «l’Espresso», «Panorama», «Elle», «Gardenia», «The TLS», «Il Sole24Ore», professoressa di Letteratura Russa all’Università di Trento, traduttrice di classici russi, ha anche tenuto vari corsi di scrittura creativa.Ha scritto libri di narrativa, di non fiction e di riflessione sul giardinaggio, la sua grande passione.Ha tradotto e curato classici russi come La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi, 1986), Evgenij Onegin di Puskin (Marsilio, 1995), Un eroe del nostro tempo di Lermontov (Frassinelli, 1996).Fra i sui libri possiamo ricordare La bellezza dell'asino (Marsilio, 1992), Diario di Lo (Marsilio, 1995), L’arcipelago di...

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