Un romanzo avvincente, che sembra in certi tratti un thriller, su un argomento sempre attuale, vale a dire l'abominio nazista e le sue conseguenze. I due protagonisti, quanto più distanti e diversi non possano essere, sono sulle tracce di anziani nazisti, che si godono la vecchiaia in un paesino spagnolo sul Mar Mediterraneo e cercano di smascherarli per fare una qualche giustizia, pur se ritardata e di breve durata data la loro età avanzata. I temi principali risiedono nella paura in tutte le sue forme, nell'impunità dei potenti e nell'orrore nazista fuori da ogni possibile comprensione umana, in quanto sterminio sistematico e organizzato. E il fatto che i protagonisti nazisti non si pentano apparentemente dei loro atti abominevoli fa pensare come gli psicopatici attraggano e sappiano come manipolare gli altri, per cui l'attenzione di ciascuno deve sempre rimanere alta, per evitare di rivivere una simile atrocità.
Il profumo delle foglie di limone
Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa dal profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. Si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julián, scampato al campo di concentramento di Mauthausen, che da giorni segue i loro movimenti. Sa bene che le loro mani rugose si sono macchiate del sangue degli innocenti. Ma ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi e a leggere dietro quella fragile apparenza. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché è impossibile restituire la vita alle vittime, ma si può almeno fare in modo tutto ciò che è successo non cada nell'oblio. E che il male non rimanga impunito.
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Edizione:2
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Luigibab 04 luglio 2025Paura e impunità
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Un'operazione diabolica, sicuramente più riuscita di quella traballante dell'elisir di lunga vita che interseca maldestramente la narrazione. L'operazione diabolica è quella dell'editore che, complice una critica sempre più promoter, è riuscito a far passare questo sgangherato e pedissequo racconto per un'opera degna di essere pubblicata. Purtroppo siamo in un campo dove la moneta cattiva scaccia quella buona ed il prodotto ha venduto. Ma non si illudano l'autrice e i suoi sponsor di non essere stati smascherati, almeno da quei lettori che non hanno l'anello al naso.
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Il profumo delle foglie di limone é il primo romanzo della Sanchez che leggo e sono un po' delusa. Premetto che sono partita con aspettative alte, perché diversi amici mi hanno parlato molto bene di questo libro, tuttavia l'ho appena finito di leggere e non mi sento soddisfatta. La storia ha delle buone premesse. Il tema del nazismo visto da due prospettive differenti, quella passata e quella del presente, è interessante. Ho trovato che sia stato un modo originale di raccontare un argomento già più volte oggetto di trattazione. I personaggi sono affascinanti, l'anziano Julian e la giovane Sandra mi sono entrati nel cuore, mentre i membri della Confraternita sono sviluppati con una giusta, fredda consapevolezza. Ho apprezzato molto lo stile, scorrevole, ma accurato. Ciò che manca a questo romanzo è, secondo me, la vivacità dell'intreccio, la trama non rispetta le premesse iniziali che suggeriscono una storia da nervi tesi. Non solo, ma anche quando ci sono alcuni colpi di scena il ritmo e lo stile non accompagnano bene gli eventi. Tutta la vicenda sembra preparare il lettore a una svolta, a un avvenimento importante che chiuda il cerchio della trama....che però non accade mai. Il finale non mi ha convinta, proprio per questi motivi. Lo consiglio come lettura leggera e scorrevole sotto l'ombrellone
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