Incuriosito dal grande passaparola che ha diffuso questo libro ho letto Promettimi che non moriremo, un libro che ha deluso tutte le mie aspettative. Una storia che sicuramente promette bene, che semina delle premesse interessanti ma incapace di decollare, incapace di avere un vero scatto di orgoglio letterario. Ho proseguito la lettura cercando e sperando in un sussulto che non è mai arrivato, ritrovandomi in un feuilleton inutilmente lungo, che a tratti ha dei toni patetici e melensi (come il titolo), che non arricchisce minimamente, né crea spunti di riflessione. Il consiglio rammaricato di una non lettura.
Promettimi che non moriremo
Scritto con una lingua che affonda le radici nei classici del Novecento, il romanzo di Mara Carollo - ricostruendo l'intima epopea della sua protagonista - è un'indagine sul desiderio e sulla vita che poteva essere, una lettura densa e coinvolgente per dirci che è vero: rincorriamo illusioni e passioni spesso impossibili, ma che pure valgono il viaggio.
«Non darti troppa importanza, Nina. Queste cose le decide il cielo, mica dipendono da noi.»
«Nina e Mario si conoscono da sempre, giocano bambini sulle montagne del Vicentino, si aspettano e si inseguono per anni. Si ritrovano ma la vita li separerà ancora. Mara Carollo debutta con l'epopea di una donna forte e coraggiosa» - Marzia Fontana, La Lettura
Quando suo padre torna a casa dalla guerra, nel 1918, Caterina non lo riconosce. È sporco, magro e ha gli occhi spenti: a cinque anni Nina per la prima volta sente di avere paura della morte. Sa già cosa comporta nascere sulle montagne venete, in una contrada di poche case dove vita vuole dire lavoro nei pascoli e fatica nei boschi. Il giorno in cui Mario, il compagno di giochi nei fienili e di corse tra i campi, parte per Milano dove lo aspettano la scuola, vestiti sempre bianchi e un futuro migliore, Caterina inizia a desiderare un'esistenza diversa. Passa le ore sui pochi libri che trova, impara il mestiere di sarta per poter fuggire da casa e inseguire quel qualcosa che la chiama, forse il sogno di un amore con Mario. Spigolosa, caparbia, ribelle a modo suo, Caterina è una donna di tante rinunce e piccole soddisfazioni, che ha lavorato ostinatamente per una vita migliore, consumandosi le mani e la giovinezza: uno di quei personaggi che abbiamo incontrato nei racconti di famiglia. Con lei seguiamo la storia del secolo scorso da una prospettiva inedita, nella provincia veneta che muta mentre Nina resta attaccata ai propri antichi desideri. E Mario è l'ossessione di un sentimento totale, un fantasma da rincorrere nei decenni.
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Anno edizione:2025
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Ciro D’Onofrio 03 giugno 2025
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