Non sono riuscita a concludere la lettura perché, per me, troppo confusionaria.
Quantum girl
Come una scatola cinese, questo straordinario romanzo, tra il poliziesco e la ghost story, pone una domanda sconcertante: cosa accade davvero quando una ragazza scompare?
«In questo intrigante debutto, Erin Kate Ryan immagina cosa potrebbe essere accaduto a Paula Jean Welden, una studentessa del Bennington College scomparsa nel 1946». - Publishers Weekly
«Un romanzo che ricorda le opere migliori di Shirley Jackson e Carmen Maria Machado». - Kelly Link
«Intelligente e fantasioso, Quantum Girl è un’abbagliante e vertiginosa rivisitazione della narrativa sulle persone scomparse, un romanzo pieno di intuizioni sulla vita delle ragazze e delle donne». - Karen Thompson Walker
«Quantum Girl è un’impresa doppiamente impressionante: un mistero oscuro e vertiginoso sul destino di tre ragazze scomparse nel North Carolina degli anni ‘60, costellato da una serie di eleganti riflessioni su perdita, violenza e identità». - Alexandra Andrews
Mary Garrett ha un dono per trovare le ragazze scomparse, un tipo speciale di chiaroveggenza che lei chiama «la vista». Attirata da un manifesto e dalla promessa di una ricompensa, arriva in una piccola città del Sud dove non una, ma tre ragazze sono scomparse, due delle quali sono nere. Mary è lei stessa una «ragazza scomparsa». In un’altra vita, era una studentessa del Bennington College di nome Paula Jean Welden, svanita una notte del 1946. Il caso catturò l’immaginario collettivo della nazione, scatenando titoli in prima pagina, decine di avvistamenti dubbi e un’ondata di speculazioni: chi era davvero Paula Jean e che fine aveva fatto? Mentre la ricerca di Mary per rintracciare le ragazze scomparse si intensifica, dal passato emergono scorci delle altre possibili vite di Paula Jean: è una showgirl del circo in clandestinità, una falsaria letteraria sul punto di essere catturata, un’informatrice dell’era McCarthy innamorata di una donna che incontra in una cella comunista…
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Collana:
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Monica 02 gennaio 2025Confusionario
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mina.lettriceindisponente 06 marzo 2023Interessante
"Teoria della ragazza quantica: quando scompare, una ragazza diventa tutto quello che tutti pensano possa essere; le nostre teorie creano il suo destino. E' una fuggitiva, è una pazza, è ossa avvolte in un panno rosso ai piedi di un sempreverde. E' una doppia, tripla, quadrupla esposizione di qualsiasi vita si possa immaginare." Il 1° Dicembre del 1946 la diciottenne Paula Jean Welden sparisce. Amici, famigliari, autorità la cercano, nel frattempo si fanno le più disparate supposizioni su dove sia, perché sia sparita, cosa le sia successo e come fosse la sua vita prima della sparizione. Da queste supposizioni Paula Jean diventerà la ragazza quantica dalle infinite vite. Paula Jean non verrà mai più ritrovata, come tante altre ragazze che però continueranno ad esistere sotto forma di supposizioni. Basato su una storia vera, Erin Kate Ryan, con la sua scrittura quasi poetica ci offre una visuale su alcuni possibili destini che Paula Jean è andata incontro. Tutti questi destini sono collegati da alcuni particolari, come un cappotto rosso, o il primo vero amore di Paula Jean: Marjorie Ann Wise. Tante vite, una sola persona in balia del destino creato da altri per lei, perché quando qualcosa sfugge al nostro controllo come una morte, una sparizione, dobbiamo cercare di dare una spiegazione, sempre. Ammetto di aver creduto che il libro parlasse di altro, o meglio che approfondisse in qualche maniera l'argomento delle infinite possibilità, di mondi paralleli, invece mi sono ritrovata per le mani un romanzo. Mi è piaciuto? Sì, anche se la fine mi ha un po' delusa. Sicuramente fa riflettere sul fatto che spesso ci lasciamo andare a supposizioni sugli altri senza conoscere la loro storia e di questi tempi con i social la cosa è ancora più marcata e non pensiamo che con le nostre considerazioni, con i nostri giudizi, possiamo far del male alle persone che restano, che aspettano un ritorno dei loro cari o che pregano una bara, vuota o piena che sia. Penso che la maggior parte delle volte il silenzio sarebbe la miglior decisione.
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Tita 29 gennaio 2023Confuso, pretestuoso
Idea trita e ritrita, scrittura confusa che vuole rendere la spirale di vuoto delle diverse identità ma che in realtà non permette al lettore di capire who's who: tutti parlano allo stesso modo. Apprezzo il lavoro della traduttrice Trevisan su un testo così inconsistente. Risparmiate i soldi
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