Cosa resterà della musica degli anni 00? I "last days" di Kurt Cobain segnano la fine della capacità di innovare, di creare un genere musicale che sia anche costume, filosofia di vita? il pop ha perso la sua capacità di segnare l'epoca che stiamo vevendo? se negli ultimi dieci anni vi siete posti come me queste domande, Retromania è il libro che non dovete assolutamente perdere. Reynolds, massima autorità della critica musicale, analizza tutti gli aspetti di un fenomeno innegabile: l'inarrestabile attrazione per il passato propria del XXI secolo. Nelle 500 pagine del volume, con uno stile giornalistico accattivante, l'autore affronta innumerevoli aspetti di questa nuova forma di nostalgia, dalla rivoluzione digitale che ci ha portato a un'indubbia bulimia musicale con un conseguente calo di attenzione per il prodotto musicale stesso: possediamo più musica di quanta ne possiamo ascoltare; al fenomeno dei reunion tour, dove i reduci di gruppi sciolti da tempo immemorabile tornano sul palco per concerti che riscuotono un successo di pubblico inaspettato, quanto talvolta immeritato. Nomi, storie, focus su singoli gruppi e fenomeni musicali, rendono Retromania un libro complesso, una cavalcata attraverso la storia del rock-pop, una riflessione profonda non solo sul fare musica, ma sull'ascoltare musica, un libro imperdibile.
Retromania. Musica, cultura pop e la nostra ossessione per il passato
Continueremo a vivere oppressi dalla nostalgia oppure la retromania si rivelerà una fase storica isolata?
È proprio vero che la musica ha smesso di evolversi? Quel che è certo è che gli anni Zero non hanno dato inizio al futuro che in campo culturale ci aspettavamo: le reunion più o meno riuscite, le cover band, il ritorno del vinile e delle musicassette hanno contribuito alla creazione di uno scenario dove anche i nuovi personaggi assomigliano a un patchwork di fenomeni precedenti. Attraverso aneddoti di giganti della vecchia guardia (con esaltanti panoramiche su Beatles, Patti Smith e Frank Zappa) e di artisti contemporanei – che sono spesso giunti alla notorietà rielaborando scampoli di musica strappati all'oblio – Simon Reynolds, incoronato erede di Lester Bangs, ci racconta questa ossessione per il passato in un saggio che unisce lo sguardo appassionato della critica musicale alla lucidità dell'indagine sociologica. E, insieme alla denuncia di un futuro che non c'è stato, pone una domanda a cui ancora non c'è risposta: continueremo a vivere oppressi dalla nostalgia oppure la retromania si rivelerà una fase storica isolata?
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Edizione:2
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CRISTINA NATTA SOLERI 12 dicembre 2011
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