Riportando tutto a casa - Nicola Lagioia - copertina
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Letteratura: Italia
Riportando tutto a casa
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Descrizione


«I cambiamenti scavano la fossa al vecchio mondo in modo che il suo crollo sia spesso molto silenzioso. È cosí che cambiano gli uomini – una smorfia, uno scatto di nervi, una parola al posto di un'altra parola –, è cosí che da un momento all'altro non siamo piú noi stessi.»

La città è Bari. Il momento, gli anni Ottanta. Il denaro corre veloce per le vene del Paese. I tre adolescenti che si aggirano per le strade di questo libro hanno in corpo una sana rabbia, avvelenata dal benessere e dalla nuova smania dei padri. Si azzuffano e si attraggono come gatti selvatici, facendo di ogni cosa – la musica, le ragazze, le giornate – un contorto esercizio di combattimento. Ma negli angoli dei quartieri periferici li aspetta il lato in ombra di quel tempo che luccica: qualcosa che li costringerà a mettere in discussione le loro famiglie, i loro sentimenti, e perfino se stessi. Ci metteranno vent'anni per venirne a capo.

Dettagli

Tascabile
17 maggio 2017
9788806235437

Valutazioni e recensioni

  • marco_esse
    Inquietante

    La storia è ambientata nella Puglia degli anni 80 e intreccia, dal punto di vista dei figli adolescenti, le esperienze di 3 famiglie dell'alta Borghesia: una che ha vissuto la scalata sociale, una che ha già conquistato il benessere e una appartenente alla classe d'elite della città. Vizi e cattivi costumi vengono svelati dietro la patina della falsa morale borghese. La storia è molto accattivante e, per questo motivo, il libro si fa leggere molto volentieri. Non do il massimo della valutazione per la tendenza di Lagioia nel perdersi in uno stile che personalmente definisco inutilmente barocco e tendenzialmente complesso. Per chi ha avuto modo di leggere altri libri dell'autore non sarà qualcosa di nuovo. E' comunque un ostacolo che vale la pena superare per godersi una storia cruda e accattivante.

  • L'ho comprato indecisa. Sbagliato, mai avrei dovuto. Mi sono davvero arrabbiata. Un libro davvero davvero mediocre. Piace ai giornalisti perché le semplificazioni e le categorie sono utili. Presuntuoso e pretestuoso. Si riconosce ovunque lo scrittore. Non c'è vita. Ancora questa formazione dell'adolescente che ci racconta che ha capito tutto e guarda gli altri con disprezzo. Il disprezzo dello scrittore appunto. Quello che mi indigna di più sono le donne (e non capiscono le scrittrici che lo difendono, per il suo ruolo di editor probabilmente, quelle che da lui aspettano il romanzo del secolo, non hanno ancora capito che questo non ama le donne, se non giovani e belle, certo meglio se intelligenti, ma a suo uso e consumo, lo decide lui, giudice insindacabile. Eppur vero che di solito queste donne odiano le donne e solidarizzano, compagnone con questo tipo di uomini) Ecco, proprio le donne qui sono o giovani e belle adolescenti dalla pelle lattiginosa e si chiamano Giulia, o la madre sempre un po' scusata in quanto madre, ma piccolo borghese, rivelata dagli occhi del giovincello, o c'è, ovviamente, l'arrampicatrice sociale con un nome, secondo il giudizio di Paride (sempre lo scrittore Nicola), nome giudicativo (e giudicato) attaccata al denaro, nome anni settanta per una ventiseienne? negli anni 80? Il giusto sembra essere solo lo scrittore che scrive appunto e che ci dimostra pure che sa fare pure la bella frase ad effetto. Con Nicola Lagioia non abbiamo proiprio Truman Capote qui che sapeva sì come si distruggeva il sistema da dentro, era anche lui uomo da salotto, ma poi distruggeva pure se stesso. Un cordialissimo saluto e ringraziamento per l'opportunità che la redazione dà ai lettori di difendersi.

  • ALESSANDRO FABRIZI

    Che libro inutile. Durante la lettura, che avrei voluto abbandonare in più di un'occasione, mi sono domandato parecchie volte perché vengono scritti questi libri. In più molte volte dovevo rileggere intere pagine perché ero convinto di essermi perso qualcosa d'importante. Libro che non merita.

Conosci l'autore

Foto di Nicola Lagioia

Nicola Lagioia

1973, Bari

Nicola Lagioia è uno scrittore italiano che ha a lungo diretto il Salone del Libro di Torino. Autore di Poesia on-line, volumetto allegato all’Annuario della poesia italiana curato da Giorgio Manacorda (Castelvecchi, 2001), per minimum fax (per cui dirige "nichel", la collana di narrativa italiana) ha pubblicato nel 2001 il suo primo romanzo, Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi). Per Fazi ha pubblicato il saggio Babbo Natale. Ovvero come la Coca Cola ha colonizzato il nostro immaginario collettivo (2009). Ha pubblicato racconti in varie antologie: Patrie impure (Rizzoli 2003), La qualità dell'aria (minimum fax, 2004) che ha curato assieme a Christian Raimo, Semi di fico d'India (Nuovadimensione, 2005), Periferie (Laterza,...

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