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Anno edizione: 2023
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Libro incluso nella sestina finalista del Premio Strega 2024
Presentato da Gianni Amelio nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.Più o meno tutti, come Barbi – il protagonista – siamo riusciti a deludere un vecchio amico, a tiranneggiare qualcuno ingiustamente. Più o meno tutti, come lui, non siamo stati all’altezza di una storia d’amore, né abbastanza riconoscenti con chi lo meritava. Ci siamo fatti dimenticare. O peggio, ricordare nel modo sbagliato. Può esserci una seconda occasione?
«Tutto è clima, ci dice Di Paolo, lasciandoci un’ultima domanda su cui meditare: “Perché si è raffreddato tutto?"» - Lisa Bentini
Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo "Romanzo senza umani", dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi?
Proposto da Gianni Amelio al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «La Storia può diventare romanzo? Mauro Barbi, storico di professione, ha dedicato anni di studio allo stesso, remoto evento: la piccola era glaciale che nel tardo Cinquecento ha investito il territorio del lago di Costanza, in Germania. Nel frattempo, nell’era del grande caldo, è come se lui stesso si fosse congelato, e congedato dalle persone che hanno popolato la sua esistenza. È così che intraprende un viaggio: torna dopo anni proprio lì, su quel lago. Senza un vero motivo, se non quello – forse inconsapevole – di essere di nuovo presente a sé stesso. Con una lingua letteraria che colpisce per intensità, nel suo Romanzo senza umani Paolo Di Paolo affronta ancora una volta, e in modo molto originale, le domande fondanti della sua narrativa, a partire dal valore e dalla sostanza della memoria: “Cosa ricordano, gli altri, di noi?”. Un romanzo stratificato, denso e ironico, che riesce ad attraversare, lungo un viaggio, i nodi di un’intera vita, e un po’ di tutte le vite. Il rapporto con i maestri, con il corpo che si riscopre nella nudità, in un centro termale che fa pensare a Thomas Mann. E ancora, gli atti mancati che paralizzano. I pomeriggi che restano, come il presente, che è l’unica ricchezza. E anche il rapporto con ciò che studiamo, con lo scopo che diamo alla nostra esistenza, fino a dimenticarci di viverla. Al protagonista capita di raccontare – in pagine esilaranti – quella remota era glaciale nello spazio di pochi secondi di un affollato talk show televisivo. Tante domande e tanti incontri umanissimi, a dispetto del titolo. Fino a scoprire, sul piano del metaromanzo, che la possibile via di uscita, il vero gesto di coraggio, è l’atto stesso di scrivere.»
Quello che ricordiamo è davvero quello che è accaduto? Uno storico affermato inizia un viaggio fisico ed emotivo nel suo passato. Ritorna nei luoghi che lo hanno accolto per incontrare le persone che hanno attraversato con lui un pezzo di vita. Mauro Barbi vuole “scongelare” i suoi ricordi condividendoli con chi, con lui, li ha vissuti. Scoprirà che i ricordi non sono fatti solo di episodi ma sono intrisi di emozioni, sensazioni, colori che li rendono personali e unici ma come dice la donna che lui ha amato “i ricordi tuoi non sono solo tuoi!”. Così verrà a conoscenza che una festa che per lui è stata un vero disastro, per la festeggiata è stata indimenticabile. Mauro Barbi riconoscerà il valore del “lasciare andare” ma anche del “lasciarsi andare” per godere pienamente di ogni attimo nella consapevolezza che l’unica certezza che abbiamo è che siamo vivi. Riprendo Mauro Barbi che riprende Olaf “a volte vale la pena sciogliersi per qualcuno”.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'incipit di Romanzo Senza Umani è potente, memorabile. Tuttavia, il libro non riesce ad essere all'altezza delle aspettative. Pur essendo scritto bene, non riesco a catalogarlo in nessun genere: infatti, la narrazione alterna spezzoni storici, dialoghi, riflessioni melense e linguaggio ricercato. Pur essendomi commossa nel passaggio finale, non sono riuscita a rispecchiarmi nel protagonista.
Un racconto che si muove tra presente e passato, svelando segreti dimenticati.
Romanzo che mi ha toccata nel profondo. Non sono d'accordo con chi parla di "elucubrazioni di un io narrante": Mauro Barbi esterna tutti i suoi pensieri, tutta la sua cultura, tutti i suoi sbagli, tutti i "suoi ieri" (per dirla alla Natalia Ginzburg); le persone che ha amato e che non sente più, quelle che sente ma che lo infastidiscono... Come è accaduto al lago di Costanza, anche Mauro (storico "climatico" per professione) sta vivendo la sua era glaciale sentimentale...il disgelo arriva per tutti, e come dice Sofia "Esiste solo il presente". È così difficile amare, ma la resa dei conti arriva per tutti. Bellissimo
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