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Sarà il mio tipo? è un film francese che purtroppo non vale la pena di essere guardato. La storia tra i due non è degna di essere raccontata. L’idea della trama di fondo non è male: un filosofo che non crede nell’amore che inizia una relazione con una donna romantica. Tuttavia nonostante sia più realista non ha senso il film. Innanzitutto non ha un finale. Gli ultimi 15 minuti sono inverosimili. Non si capisce il motivo per cui lei prende quella decisione e non si sa più nulla. Il film che non vorrei guardare mai più e non avrei voluto aver visto.
Clément , professore e scrittore , si è trasferito ad Arras, dove alloggia in un hotel . Un giorno incontra Jennifer una parrucchiera che alleva un figlio da sola perchè è separata ed è in cerca del vero amore . Jennifer si innamora di Clément , ma comprende che la sua voglia di amare e il suo amore per Clément vengono bloccati dalla cultura e lo stato sociale che l'uomo ha alzato tra di loro. Questo film è una commedia sentimentale basata sulla differenza sociale dei due protagonisti : lei parrucchiera, lui intellettuale, lei provinciale, lui parigino, lei legge i romanzi popolari, lui quelli di Proust .... Secondo me l 'amore non dovrebbe avere queste barriere e diversità , guardatelo per capire meglio .
Clément, professore di filosofia Parigino, viene trasferito per un anno scolastico ad Arras nel nord della Francia; annoiato dalla vita del piccolo centro Clément farà conoscenza con Jennifer, parrucchiera single con la quale inizierà una relazione. Filosofia Kantiana e amore disperato, questa la veloce sintesi di Pas son genre film del 2014 tratto dal romanzo omonimo di Philippe Vilain e tradotto in italiano con un titolo che racchiude dubbi e incertezze da parte di chi come Jennifer, madre single perennemente in corsa per rispettare scadenze e impegni, vorrebbe ricostruirsi una vita affettiva con l’uomo giusto, fosse anche un filosofo originario della capitale. Peccato solo che il mono espressivo Clément non abbia nessuna voglia di iniziare una relazione fosse anche con una persona interessante come Jennifer perché il fascinoso Clément altri non è che un appassionato di filosofia pronto a scalare il mondo della didattica ma anche capace di illudere tutte le sue conquiste. Il regista belga Belvaux confeziona una splendida prova d’autore che fa dimenticare le commedie d’oltreoceano rappresentandone una splendida alternativa e giocando la trama su differenti piani narrativi che vanno dalla manipolazione sino alla vergogna per chi in alcuni frangenti non si reputa alla propria altezza. Émilie Dequenne, nota al grande pubblico per l’interpretazione in Rosetta, dei fratelli Dardenne; e Löic Corbery, quest’ultimo famoso oltralpe ma non altrettanto sul suolo italiano, aggiungono alla pellicola tutta la loro personale maestria recitativa facendo poggiare sulle loro spalle un film che pare una pièce teatrale a sfondo psicologico, fatta d’attese e colpi di scena. Da vedere per riflettere e scoprire nuovi anfratti del cinema transalpino.
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