Edizione molto funzionale e bella, per quanto, per dirla con Montale, "la poesia rifiuta || le glosse degli scoliasti".
Satura
Un'importante fase montaliana, fertile di ulteriori sviluppi nel successivo percorso diaristico
Quindici anni dopo La bufera, Satura - il quarto libro di Eugenio Montale - contribuì nel 1971 a dare alla voce del grande poeta una sorprendente nuova fisionomia. Una novità costruita su due diversi movimenti: il primo, più breve, Xenia I e II, si fonda sulle emozioni legate alla scomparsa della moglie; il secondo, Satura I e II, si rifà alla "satura" latina, ed è articolato con caustica ironia nell'osservazione critica di una realtà in vistoso mutamento. Netta, quindi, la distanza dal precedente capolavoro; infatti, scrive Romano Luperini, qui l'ormai classica pronuncia di Montale «tende decisamente alla discesa, l'abbassamento è costante, la direzione prosastica e desublimante prevalente. Nel linguaggio, nel tono, nella metrica si riprende la linea prosastica già affiorante negli Ossi. [...] L'allegorismo persiste, ma non è più propositivo, bensì apocalittico e giudicante: non canta il valore, ma prende atto del disvalore dilagante e attesta ormai solo un coraggio di vivere ridotto ad atto privato. Luci e barbagli del vecchio splendore s'illuminano solo a intermittenza, sempre più affievoliti». Su certi aspetti, essenziali in questo nuovo, e fortemente comunicativo percorso montaliano, insiste anche Franco Fortini, che sottolinea «il dimesso quotidiano» del tono che avvolge e coinvolge la figura della moglie, evidenzia la felice tendenza di Montale a creare personaggi, ma considera anche la sua necessità di farsi «poeta "comico" di un mondo» ormai «già toccato di senilità». Grazie all'ampio commento di Riccardo Castellana possiamo tornare ad apprezzare questa importante fase montaliana, fertile di ulteriori sviluppi nel successivo percorso diaristico. Con un saggio di Romano Luperini e uno scritto di Franco Fortini.
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Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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silas 20 maggio 2025
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vittoria ferrante 10 maggio 2018
Satura, pubblicato nel 1971, presenta, a parer mio alcune delle più belle poesie di Montale nelle due sezioni di Xenia. Xenia deriva dal greco e significa “doni d’addio per l’ospite” ed è con questo titolo che l’autore vuole classificare i componimenti scritti in onore di Mosca, il caro piccolo insetto, la moglie venuta a mancare e che ha provocato un lungo periodo di silenzio scrittorio. Oltre alla famosissima poesia del “ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale”, forse troppo famosa a discapito di altre, consiglio vivamente la lettura di Ex Voto e della quattordicesima poesia di della sezione seconda di Xenia. Raccolta consigliata per la grande emozione suscitata dai versi e che, vi assicuro, difficilmente se ne andrà via.
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