Trilogia autobiografica che per la prima volta Einaudi raccoglie in un unico volume ( la cui copertina fa venir voglia di tuffarlesi dentro letteralmente) ma i cui episodi sono piuttosto indipendenti l'uno dall'altro. Ancora una volta il personaggio principale, ovvero lo stesso autore che ci conduce di romanzo in romanzo nella sua crescita fin dopo la sua morte, è il perno su cui si sviluppa la vicenda. Specie in Infanzia viviamo i suoi ricordi, le immagini più vivide della sua quotidianità, attraverso gli occhi di un bambino assolutamente atipico rispetto al modello che riconduerremmo a un periodo così spensierato della vita. I suoi conflitti interiori, il suo senso di straniamento da una terra a cui vorrebbe appartenere ma che lo rigetta, una situazione familiare opprimente e il suo rapporto con la madre quasi morboso dal quale vorrebbe emanciparsi da una parte ma dal quale dall'altra è dipendente irrimediabilmente, il suo continuo tentativo di rispondere alle aspettative di chi gli sta intorno ma la sensazione di non arrivare mai e soprattutto il suo tentativo di tenere in piedi una continua pantomima per non infrangere l'immagine di normalità che crede di essere riuscito a costruirsi intorno di cui constateremo la fragilità successivamente in Gioventù, dal momento in cui riuscirà a conquistarsi la sua indipendenza e staccarsi dall'ala materna per lavorare a Londra, esperienza psicologicamente provante, ma soprattutto si percepirà il disagio di questo personaggio e quanto in realtà questa farsa che metteva in scena per evitare a tutti i costi la repulsione, il rifiutò della comunità in cui viveva fosse fallimentare, nell'ultimo capitolo: Tempo d'estate, in cui testimonianze di donne che lo hanno conosciuto o hanno creduto di conoscerlo nel corso della sua vita ci permetteranno di tracciare un quadro realmente coerente di questo personaggio meraviglioso.
Scene di vita di provincia: Infanzia-Gioventù-Tempo d'estate
Un ragazzino cerca una via di fuga da un padre ordinario, da una madre troppo amata, dai turbamenti di un'infanzia già guasta. Dieci anni dopo, quel ragazzino è un giudizioso studente universitario di matematica che coltiva un'ambizione segreta: vivere un'esistenza consacrata alla scrittura, lontano dall'inferno del Sudafrica e dalla vergogna di essere bianco. Giunto in Inghilterra, deve però scendere a patti con la realtà. L'Europa degli anni Sessanta non è un posto facile dove sopravvivere. Alla fine il ragazzino è riuscito a diventare uno scrittore, un Premio Nobel, una personalità degna di rispetto. Ma sarà davvero cosí? Un grande scrittore scrive sempre una sola, inesauribile, storia: la propria. E quella di J. M. Coetzee è racchiusa in questi tre romanzi, scritti con un'abilità e un'esattezza implacabili, che lasciano senza fiato.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
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