Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith narra la vicenda di Guy e Bruno, due uomini che s’incontrano sul treno, uno, architetto di ritorno alla sua cittadina di origine per accelerare un divorzio in vista d’una nuova vita professionale e amorosa; l’altro, ricco e annoiato che, pur ricevendo i soldi col contagocce dall’odiato padre, gira in lungo e in largo i luoghi più ‘in’ d’America alla ricerca di qualcosa da fare, qualcuno da conoscere e coinvolgere nei suoi piani. Bruno, per l’appunto, nel corso d’una cena a due durante il viaggio, dà il via ad una specie di accordo non scritto per cui i due dovrebbero commettere un delitto ciascuno a favore dell’altro per rendersi ‘più facile’ l’esistenza. Nel racconto riaffiorano gli eterni irrisolti della famosa giallista e scrittrice di noir, dei suoi romanzi se anche si squadernasse tutta la trama (spoilerare si dice adesso?), questo non servirebbe a togliere ogni dubbio sulla vicenda o ad evitarne una seconda o terza rilettura sempre con il dubbio di non aver ben capito (magia della Highsmith). Infatti è Bruno quello contorto, alcolista, attaccato alle gonne e al consenso di sua madre, forse innamorato di Guy per via d’un colpo di fulmine, perché nella sua obnubilata intelligenza (criminale?) lo sente come il suo opposto? Guy è desideroso di far carriera, è qualcuno che s’è staccato dalle gonne materne, piace alle donne, in fondo è un uomo davvero buono, non come il malvagio Bruno… Oppure è Guy ad aver dato a Bruno tutta la sicurezza per pianificare, prendere le mosse dal mondo apparentemente dorato nel quale vive ed, infine, rimuovere gli ostacoli alla sua realizzazione, quella che non ha mai potuto raggiungere? Bruno ha pensato qualche volta di strangolare Anne, l’amata promessa sposa di Guy? Guy diventa architetto di grido ‘vendendo l’anima’ a Bruno? Bruno e Guy potrebbero essere la stessa persona? Chi già conosce tutti i talenti di Mister Ripley sa in quale ginepraio psicologico si possa cacciare il lettore,...
Sconosciuti in treno
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“Io ucciderò sua moglie e lei ucciderà mio padre. Ci siamo incontrati in treno e nessuno sa che ci conosciamo. Un alibi perfetto.” Avvicinato da uno sconosciuto in uno scompartimento di un treno con una proposta decisamente inconsueta, e molto pericolosa, l’insicuro e tormentato Guy Haines si trova, quasi contro la sua volontà, invischiato in un incubo da cui non potrà più sottrarsi. Il romanzo d’esordio di Patricia Highsmith, che ha ispirato il film di Alfred Hitchcock “L’altro uomo”, è un thriller a orologeria su un delitto perfetto e, insieme, un’indagine nel profondo della psiche dei due protagonisti, due uomini legati da una complicità che li porterà a superare ogni limite.
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2021
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Serena 30 dicembre 2024“Sconosciuti in treno” e il doppio ‘cattivo’ di ciascuno…
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Doc Gas 28 febbraio 2023Il delitto (quasi) perfetto
Grazie a questo romanzo Hitchcock ha potuto regalarci uno dei suoi grandi film: "L'altro uomo" Quale sarà il perverso rapporto tra i due protagonisti che determinerà l'assurdo svolgersi dei fatti? Può un uomo concepire il delitto perfetto? " Le leggi della società sono lievi in confronto a quelle della coscienza " Partendo da questo assunto ci sarà speranza di salvezza per Charles Bruno e Guy Haines? Buona lettura.
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