Come nel primo volume, il "gioco" prosegue ma la trama non è decisamente all'altezza rispetto ai precedenti Doubt e Judge. Ci sono troppe incognite, troppe aperture, tutto si regge sul fatto che essendo degli adolescenti cercheranno di risolvere i problemi a modo loro e quindi senza coinvolgere gli adulti. Di modi per "fuggire" ne hanno davvero parecchi a mio dire, cosa che fa apparire i personaggi come degli stupidi.
Secret. Vol. 2
Dopo il successo di Doubt e Judge, Yoshiki Tonogai torna con un nuovo thriller horror ad alta tensione: SECRET! In pochi giorni, alcuni studenti di una stessa classe muoiono in circostanze diverse. Ma per il loro professore non si tratta di una coincidenza: nella scuola ci sono tre assassini! Un giallo avvincente e dalle tinte forti.
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Anno edizione:2015
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Enigmisty 10 febbraio 2022Un "gioco" un po' imprevedibile e deludente
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Terzo capitolo della saga di Yoshiki Tonogay, Secret rappresenta a mio avviso la più deludente tra le sue opere, confermando la parabola discendente del mangaka. Lo schema è simile a quello dei due capitoli precedenti, ma con delle peculiarità non da poco: un professore convoca i suoi studenti dicendogli che tra loro ci sono tre assassini e che hanno una settimana di tempo per scoprire di chi si tratta, altrimenti andrà alla polizia a denunciarli. Da questo momento, inizia la ricerca del protagonista e dei suoi amici, con un occhio ad uno strano incidente stradale in cui l'autobus dei ragazzi era stato coinvolto poco tempo prima. La trama è ricca di rivelazioni e colpi di scena, i quali tuttavia risultano spesso confusi e poco plausibili. A ciò si aggiunga che, una volta arrivati a questo punto, si iniziano ad intuire i meccanismi che l'autore utilizza, come i "falsi colpevoli" et similia. Ecco, credo che l'incapacità di innovarsi realmente sia il principale difetto che ha colpito il mangaka e - di conseguenza - la sua opera ultima. Il disegno è il solito di Tonogai; non si nota una grande evoluzione rispetto a quando ha cominciato (probabilmente vista anche la brevità dei suoi lavori). Ovvio che la qualità dello stile è questione soggettiva, ma resta il dato oggettivo che i disegni sono a volte troppo spigolosi e nelle situazioni più concitate si fatica a distinguere un personaggio dall'altro. E proprio i personaggi sono un'altra pecca del manga. E' vero che Tonogai ha sempre teso a stereotiparli un po', anche perché il giallo da camera chiusa presta molto il fianco a questo inconveniente, ma qui secondo me raggiungiamo davvero dei livelli patologici, tali per cui alla fine della lettura te ne restano in testa due o tre e molti sanno di già visto. Nulla da ridire con riferimento all'edizione J-Pop, come al solito estremamente curata. In conclusione, tante sono le pecche: resta il punto positivo del, che ti spinge comunque ad andare avanti fino alla fine, ma non c'è paragone con Doubt o Judge. C'è molto di meglio, anche dell'autore stesso.
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