Siete pazzi a mangiarlo! - Christophe Brusset - copertina
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Letteratura: Francia
Siete pazzi a mangiarlo!
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Descrizione


Vasetti di miele che spesso non hanno mai visto neppure un'ape. Cibi che contengono diserbanti, coloranti nocivi, sporcizie varie, a volte perfino escrementi. Additivi non dichiarati, date di scadenza allungate. L'industria alimentare è un Far West in cui l'imperativo è smerciare qualsiasi tipo di prodotto in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, ottenendo il maggior margine di guadagno possibile. Christophe Brusset, insider delle principali multinazionali del cibo, ci svela quali procedure e trucchi si nascondono dietro i prodotti che troviamo sugli scaffali per mantenere le superofferte che tutti rincorriamo.

Dettagli

12 febbraio 2019
230 p., Brossura
Vous etes fous d'avaler ça!
9788868369071

Valutazioni e recensioni

  • Federica
    Che lettura illuminante!

    Ben lungi dall'essere una piacevole lettura come un romanzo, questo è un affresco dalle pennellate lineari e graffianti sulla realtà subdola e ingannevole dell'industria agroalimentare. Assolutamente consigliato!

  •  Maria

    Interessante

  • ELISA CAVANDOLI

    Mi sono decisa a leggere questo libro perché alcuni dei più importanti programmi televisivi d'informazione ne parlavano. Si tratta di un libro denuncia da parte dell'autore, che per anni ha lavorato in un'importante industria agroalimentare francese, sui metodi di approvvigionamento, lavorazione e distribuzione dei prodotti che noi troviamo nei supermercati e finiscono sulle nostre tavole. Nonostante tutto quello che racconta sia davvero "scioccante", devo dire che non è stata una rivelazione per me. Certo, non immaginavo che si potesse arrivare fino ai punti raccontanti dall'autore, ma mi era chiaro fin da prima che più un prodotto ha il prezzo basso più la qualità sarà bassa. Materie prime importate da Cina ed extra UE dove i controlli e le regole sono meno rigide, impasti ed aggiunte di prodotti guasti con altri buoni per non sprecare nulla, aggiunte di tutti gli additivi, conservanti e agglomeranti possibili per permettere un utilizzo minimo o nullo delle materie più costose, tutto questo nessuno lo dice ma tutti lo sappiamo. Qual è l'alternativa? Smette di mangiare? O auto prodursi tutto il necessario? No, semplicemente siamo noi, tutti noi consumatori che ogni giorno scegliamo un determinato prodotto a dovere pretendere la qualità di quello che mangiamo, scegliendo marchi affidabili, stando attenti alle certificazioni e boicottando le sottomarche o i "primi prezzi" che sono davvero convenienti, fin troppo per pensare che sia un prodotto sano e costi così poco. Dall'altro lato della medaglia c'è però il fatto che acquistando un prodotto di un marchio noto spesso si va a pagare di più e non tanto per il prodotto in se quanto per il marchio e la pubblicità che ci sta dietro. E allora come si fa a sapere cosa portiamo in tavola? Ci trasformiamo tutti in contadini e resdore, coltiviamo noi la nostra frutta e verdura e facciamo pane e pasta in casa? Sappiamo bene che è impossibile. Non ci resta che munirci di tanta attenzione e consultare le etichette, non tanto quello che pubblicizzano e cosa promettono, ma prestare attenzione alle scritte piccole, dove è indicato il paese di origine e soprattutto la lista degli ingredienti, che ogni giorno scrivono più piccoli apposta. Se necessario andare a fare la spesa con gli occhiali o la lente di ingrandimento, ma dobbiamo essere noi a volere scegliere un prodotto per la qualità e non per il marchio o il prezzo. Già nel 2014 il professor Chris Elliott ha pubblicato tramite il Ministero dell'Ambiente Britannico un rapporto dove è ben evidenziato che " Lo sradicamento delle frodi alimentari in Europa sarà possibile solo se ci sarà una volontà politica forte seguita dall'applicazione di principi fondamentali, la maggior parte dei quali sono il semplice buon senso " . Già leggendo questo capiamo che non sarà mai possibile una presa di posizione seria da parte dello Stato in cui siamo e nemmeno dell'Europa, ci sono in ballo troppi fattori politici ed economici, e le Lobby la faranno sempre da padrone. Abbiamo le nostre sole forze per decidere cosa acquistare, e sono convinta che una maggiore consapevolezza ed istruzione sulle politiche alimentari sia un nostro diritto e dovere, in fondo siamo noi che ci mettiamo i soldi... e la salute. Come sempre vi do appuntamento alla prossima recensione librosa, che vi anticipo già da ora sarà di una lettura molto più leggera e rilassante rispetto a questa.

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Foto di Christophe Brusset

Christophe Brusset

Christophe Brusset ha lavorato per diversi anni nell'industria agroalimentare come dirigente di alto livello per importanti aziende del settore. Tra i suoi libri: Siete pazzi a mangiarlo! (Piemme 2016) e E allora cosa mangio? (Piemme 2019).

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