Un libro in cui corrono due binari paralleli che spesso si incrociano: il binario della storia, in cui seguiamo le vicende di questo movimento del Bauhaus che spiazza il tempo e il binario dei sentimenti che vive Ise, la protagonista. E' apprezzabile come l'autrice sia riuscita a mettere a frutto la sua conoscenza tecnica di architetto per rendere al meglio i dettagli delle creazioni di queste ragazze e ragazzi, ma allo stesso modo riesca a far immergere, immedesimare il lettore nella protagonista.
La signora Bauhaus
Germania, maggio 1923. La ventiseienne Ise Frank siede tra i banchi dell’Università tecnica di Hannover, sebbene non sia un architetto, né tantomeno una studentessa di quell’ateneo. Ise, che lavora come libraia, giornalista e critica letteraria a Monaco, si trova lí su insistenza di un’amica, Lise, per assistere all’insolita conferenza in programma quel giorno. Sul palco c’è un uomo con un vestito di lana pettinata grigio scuro, un papillon di seta bordeaux e un portamento da capitano di cavalleria. Si chiama Walter Gropius ed è il fondatore del Bauhaus, una scuola di arte e architettura il cui obiettivo principale è quello di operare una conciliazione tra arti ed artigianato in un nuovo linguaggio legato alla produzione industriale, impostando nuovi canoni estetici per l’architettura e il design moderni. Colpita dall’audacia con cui Gropius espone il suo innovativo progetto e affascinata dall’idea che l’architettura possa essere una missione creativa e al tempo stesso sociale e persino politica, Ise si ritrova, nei giorni successivi, a ripensare spesso a quell’uomo dal piglio ribelle e dagli occhi da volpe. Grande è, perciò, il suo stupore, quando due mesi dopo Walter Gropius si reca a Monaco per incontrarla e invitarla all’inaugurazione della prima mostra del Bauhaus, prevista per il 15 agosto a Weimar. Da quel momento la vita di Ise è destinata a cambiare per sempre. Sposando Gropius, nell’ottobre dello stesso anno, Ise sposa anche il progetto del Bauhaus, divenendone la principale sostenitrice e lavorando instancabilmente per la sua promozione, al punto da meritare l’appellativo di «Signora Bauhaus». Nonostante le preoccupazioni economiche, gli intrighi accademici e la caduta della democrazia nella nascente Germania nazista, il sodalizio tra Ise e Walter resterà saldo, permettendo al Bauhaus di continuare la sua attività oltreoceano. Con una prosa ricca ed evocativa Jana Revedin riporta brillantemente in vita l’atmosfera degli anni Venti, raccontando, attraverso la straordinaria vita di Ise Frank, un emozionante capitolo della storia contemporanea.
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Fabio Baroni 19 settembre 2025Un viaggio nel tempo e in se stessi
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Elena 14 marzo 2025Ise, ho bisogno di te
“La signora Bauhaus” racconta la storia dell'attività compiuta da Ise per la realizzazione del Bauhaus, dove arte e artigianato incontrano la produzione industriale. Il romanzo è il ritratto di una donna che ha realizzato, insieme al marito, un sogno. Ise Frank conosce Gropius, nel 1923, se ne innamora e si appassiona della scuola, e della filosofia del Bauhaus. Rinuncia alla sua carriera per aiutare il marito. La storia, non la ricorda. La vita di una donna energica, brillante in grado di vedere e risolvere i problemi economici della scuola, in grado di descrivere e divulgare l’innovazione. Il romanzo è arricchito da riferimenti storici, dalla presentazione di architetti e designer, dalla descrizione del loro pensiero e delle loro opere. Marcel Breuer,sedia Wassily, con struttura portante in tubi di metallo e seduta in cuoio. Bruno Taut, suo saggio “l'appartamento abitabile” . Ho apprezzato le descrizioni delle sale in cui nascono gli arredi, i laboratori dove vengono studiati i materiali, dove le idee prendono forma e i materiali si piegano per diventare elementi di arredo. La storia del Bauhaus è anpche la storia del pensiero nazista che è la causa della sua chiusura in Germania. Ise e pronta per la riapertura oltreoceano, a tornare nell’ombra, a fare firmare al marito i suoi scritti appena si accorge che l’America non tollera ancora una donna come lei. L'importanza di Ise Frank nella storia del Bauhaus è sottolineata dalla frase che viene ripetuta spesso, pronunciata da Gropius e dalla madre di Ise : “Ise, ho bisogno di te”. Queste parole assumono un significato estremamente diverso, tragico quando pronunciate dalla madre, d'affetto e di stima dette da Gropius. Nel romanzo vengono presentate tre figure femminili molto interessanti: Ise frank, Manon Gropius e Irene Hecht. Manon Gropius, donna energica, decisa e schietta, anche nei confronti del figlio che sostiene ma ne riconosce i difetti. E la fotografa, Irene Hecht, donna in carriera.
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mar 28 dicembre 2021
Piacevole da leggere ma i dialoghi mi sono sembrati molto finti. Rimane comunque un bel libro
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