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Di chi è la colpa
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Di chi è la colpa - Alessandro Piperno - copertina
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Di chi è la colpa

Descrizione


Di chi è la colpa è il nuovo, bellissimo romanzo di uno dei più grandi scrittori italiani, vincitore del premio Campiello Opera prima, del premio Strega e, in Francia, del Prix du meilleur livre étranger.

«Alessandro Piperno ha scritto un romanzo di formazione ottocentesco riletto attraverso le nevrosi del nostro tempo» - Filippo La Porta, Robinson

Dare agli altri la colpa della propria infelicità è un esercizio di malafede collaudato, una tentazione alla portata di tutti. Ed è ciò che prova a fare anche il protagonista di questo romanzo. Almeno fino a un certo punto. Figlio unico di una strana famiglia disfunzionale, con genitori litigiosissimi e assediati dai debiti, è stato un bambino introverso, abituato a bastare a se stesso e a cercare conforto nella musica e nei propri pensieri. Cresciuto in una dimensione rigidamente mononucleare – senza mai sentir parlare di nonni e parenti in genere –, sulla soglia dell’adolescenza scopre che naturalmente un passato c’è, ed è anche parecchio ingombrante. Accade così che un terribile fatto di sangue travolga il protagonista facendo emergere i traumi fino a quel momento rimossi. Da un giorno all’altro entrerà a far parte di una famiglia nuova di zecca, in cui inaugurerà una vita di clamorosa impostura. Incontrerà personaggi affascinanti, viaggerà, frequenterà le migliori scuole e svilupperà un’insana passione per la letteratura, sulla scorta del disperato amore verso una cugina eccentrica, amante dei romanzi vittoriani. Ipocrisie, miserie, rancori e infelicità: pensava di esserseli definitivamente lasciati alle spalle, ma dovrà prendere atto che si tratta di veleni che infestano tutte le famiglie. Impossibile salvarsi. In questo romanzo scintillante, trascinante, commovente, Alessandro Piperno compie una magnifica sintesi delle sue identità romanzesche. Torna alla narrazione in prima persona ritrovando l’affabulazione pirotecnica, beffarda, iconoclasta del suo esordio, e la contempera con la vena introspettiva e dolente che percorre Il fuoco amico dei ricordi.

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Dettagli

2021
14 settembre 2021
444 p., Rilegato
9788804722618

Valutazioni e recensioni

 Loris
Recensioni: 5/5

Volendo giocare con le etichette, si potrebbe parlare di romanzo vittoriano (con rimando esplicito a George Eliot) trasposto nella modernità, con un tocco alla Philip Roth. SI rischierebbe però di fare torto al talento di Piperno, alla sua prosa elegante e ironica che cattura il lettore e lo tiene avvinto alla sorte del protagonista. Si parte sempre dalla famiglia, disfunzionale quanto basta per meritare la materia romanzesca: il tentativo di farne un nucleo isolato e autosufficiente è destinato a naufragare in modo rovinoso, cedendo il passo ad una seconda versione, allargata e cosmopolita, capace (in apparenza) di silenziare il dolore attraverso l’agiatezza. Le difese costruite con la rimozione e l’inganno finiscono per crollare, mettendo il protagonista di fronte alle proprie responsabilità, senza più consegnare ad altri le colpe del passato e le scelte sul futuro. L’amore inappagato, elemento irrinunciabile di ogni racconto di formazione, assume le vesti di una cugina tormentata, in fuga dall’ipocrisia familiare per abbracciare l’ideale di una comunità più larga che si fa Stato, Israele (l’ebraismo declinato a latitudini romane è un tema ricorrente nell’opera di Piperno). Al di là dell’articolazione della trama, pure convincente, resta come dato fondamentale il piacere della lettura, frutto di qualità stilistiche eccellenti.

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EvadiPalma
Recensioni: 5/5
L'invenzione della voce narrante: pirotecnica, beffarda, iconoclasta

Un passato che emerge come un’epifania dai fondali di un oblio nel quale era stato tenacemente – ma, forse, non altrettanto convintamente – relegato viene annunciato dalla dirompente scoperta che una consonante così timida e discreta come l’H (lettera conclusiva di un termine fino a quel momento sconosciuto: “Seder di Pesach”) può celare una profondità cavernosa, uno scenario tra l’esotico e il minaccioso, capace di fuoriuscire inaspettatamente con un flebile suono aspirato. Lasciandoci guidare dalla voce di un bambino capace di sentirsi sempre inadeguato arriveremo ad accorgerci (nemmeno troppo lentamente) che non è vero che al di fuori della sua gabbia - tutt'altro che dorata - "gli altri erano lì per bellezza: come cactus nei film western". Più che una colpa, dunque, una persistente sensazione di essere responsabili (pungolo capace di colpire il costato inavvertitamente, togliendo il fiato e confondendosi con una fitta di gioia) accompagna tutta la ricostruzione abilmente offerta dal narratore, una tangibile inadeguatezza che perennemente oscilla tra viltà e sfruttamento a proprio favore di un vittimismo che, analizzato con la dovuta ironia, assume i tratti della più matura autoaccusa. Questo il senso di colpa, questo il paradiso perduto e il personalissimo diritto al risarcimento, nutrito di cospicue dosi di risentimento, lontano dalla “penombra densa e lattiginosa dei tribunali del popolo”. Se è vero che ogni confessione è una richiesta di assoluzione, questo j'accuse rivolto agli adulti della propria esistenza, ma prima ancora a sé stesso, è la più accurata autodafé che potesse regalarci la lingua acrobatica di Piperno, maneggiata con la padronanza con cui ognuno di noi pensa di poter trattare i propri fantasmi.

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paolo_fiorillo
Recensioni: 5/5
Merita

E' una storia che merita ed i cui contenuti, mai banali, riescono a fluttuare tra ricordi e realtà, tra condizione sociale e quotidianità. Mi ha sorpreso e lo stesso titolo, in realtà molto evocativo, esprime il senso di un libro, a tratti profondo e narrato bene.

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Recensioni

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Alessandro Piperno

1972, Roma

Insegna letteratura francese a Tor Vergata. Nel 2005 ha pubblicato per Mondadori Con le peggiori intenzioni, il suo primo romanzo. È inoltre autore dei saggi Il demone reazionario. Sulle tracce del Baudelaire di Sartre (Gaffi 2007) e Contro la memoria (Fandango 2012).Nel 2010 è uscito da Mondadori Persecuzione, che insieme a Inseparabili (premio Strega 2012) dà vita al dittico dal titolo Il fuoco amico dei ricordi e che in Francia è stato finalista ai premi Médicis e Femina e ha vinto il Prix du Méilleur Livre Étranger. Altre sue pubblicazioni sempre per Mondadori, Pubblici infortuni (2013), Dove la storia finisce (2016),  Di chi è la colpa (2021), Proust senza tempo (2022), e Aria di famiglia (2024).

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