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Recensioni Le sorelle Lacroix

Le sorelle Lacroix di Georges Simenon
Recensioni: 4/5

«Ogni famiglia ha uno scheletro nell'armadio» scrive Simenon in epigrafe a questo romanzo. Nel caso della famiglia in questione lo scheletro è un segreto che lega da anni due sorelle. Un segreto che, rimosso e purulento, non può che trasudare odio. Tant'è: il collante che tiene uniti, nella solida dimora borghese di Bayeux, le figlie del notaio Lacroix, il marito di una di loro e i rispettivi figli è unicamente l'odio, un odio così spesso e pesante che sembra di poterlo toccare, un odio che si esprime attraverso sguardi, ammiccamenti, bisbigli – ed esplode non di rado in violente scenate. Ma l'odio suscita anche desideri di vendetta, e nella casa delle sorelle Lacroix ogni gesto ha il sapore della vendetta: un tentativo di avvelenamento non meno che un suicidio, perfino il lasciarsi morire di inedia di una giovane donna che a molti pare una specie di santa. Una volta penetrato in questa atmosfera intossicata da rancori e sospetti, il lettore vi rimarrà invischiato, e non potrà che andare avanti, tra fascinazione e orrore.

COME COMINCIA
«... piena di grazia, il Signore è con te... piena di grazia, il Signore è con te...».
Le parole non avevano più senso, non erano più parole. Geneviève non sapeva neanche se le sue labbra si muovevano ancora, se la sua voce andava a unirsi al sordo mormorio che si levava dagli angoli più bui della chiesa.
Certe sillabe, cariche di significati nascosti, sembravano ripetersi più spesso delle altre.
«... piena di grazia... piena di grazia...».
E anche la triste conclusione delle Ave Maria:
«... noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen».
Quando era piccola e sentiva recitare il rosario ad alta voce, quelle parole che tornavano ogni volta identiche dopo un po' le facevano l'effetto di un incantesimo, e le capitava perfino di scoppiare a piangere.
«... adesso e nell'ora... nell'ora...».
A quel punto, guardando la Madonna con gli occhi pieni di lacrime, esclamava:
«Fa' che sia io a morire per prima!... O che moriamo tutti insieme, mia madre, mio padre, Jacques...».

)
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