Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet di Jean-Pierre Jeunet - DVD
Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet di Jean-Pierre Jeunet - DVD - 2
Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet di Jean-Pierre Jeunet - DVD
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Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet
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Descrizione


T.S. Spivet è un bambino prodigio di dieci anni appassionato di cartografia e invenzioni. Vive in un ranch nel Montana insieme alla mamma, esperta di morfologia degli insetti, al padre, cowboy nato nel periodo storico sbagliato, a sua sorella quattordicenne che sogna di diventare Miss America e a suo fratello gemello Layton. Un giorno T.S. riceve una telefonata inaspettata dall'Istituto Smithsonian che gli annuncia la vittoria del prestigioso premio Baird per la sua invenzione di un dispositivo dal moto perpetuo. All'insaputa di tutti, per ritirare il premio e tenere il discorso di ringraziamento, T.S. salta su un treno merci e intraprende il suo straordinario viaggio attraverso l'America in direzione Washington... ma allo Smithsonian tutti ignorano che T.S. è solo un bambino.

Dettagli

2013
DVD
4020628829858

Informazioni aggiuntive

  • Koch Media, 2016
  • Terminal Video
  • 105 min
  • Italiano (Dolby Digital 5.1);Inglese (Dolby Digital 5.1)
  • Italiano
  • 2,35:1
  • trailers; dietro le quinte (making of): L'adattamento - Creare un film in 3D -Il T.S. Perfetto - La famiglia Spivet

Valutazioni e recensioni

  • Partiamo da un presupposto: Jean Pierre Jeunet, o lo si ama, o lo si odia. Anche Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet, infatti, nonostante sia girato oltreoceano, conserva il marchio di fabbrica del regista: quella sua poetica (i suoi tratti distintivi), quel suo modo di fare cinema a metà tra dimensione reale e onirica, con quel gusto per i particolari 'graziosi', con quello spirito scanzonato e quello sguardo indulgente verso i suoi personaggi tutti francesi, alla Amelie. In più qui troviamo una parte più esplicitamente drammatica con la morte del gemello del protagonista (che sinceramente è probabilmente la cosa che mi ha convinto meno). Attori bravissimi (a parte forse la Davis, troppo calcata anche per la media-Jeunet), su tutti l'esordiente Kyle Catlett che offre una performance davvero straordinaria. Piacevole.

  • Lo "Spivet" del titolo è un bambino anomalo, un plusdotato o un gifted diremmo oggi, cioè un piccolo genio (ce n’era uno anche nell’ultimo film di Veltroni) passato inosservato agli occhi della scuola per via della stranezza dell’ambito della sua eccellenza: la fisica. Non la madre entomologa, alle prese con le sue ricerche e con la compilazione dei suoi diari, non il padre cowboy interessato alla vita del ranch e dei cavalli, non la sorella che da grande vuole sfondare nel mondo dello spettacolo. Il padre gli preferisce il gemello Layton, la cui vita è segnata da una tragico e fatale incidente dal quale la famiglia sembra non riprendersi. Spivet avverte i sensi di colpa per la morte del fratello ma non può resistere dall’inventare e dallo sperimentare nuove scoperte finché un giorno rispondendo al telefono, e spacciandosi per il padre, decide di partire senza avvisare nessuno alla volta dello Smithsonian Institute per ritirare il premio Baird. L’istituto deve premiare l’inventore di una macchina che è in grado, per un tempo il più infinito possibile, di simulare il moto perpetuo. Sarà il suo un solitario viaggio di formazione in cui i suoi grandi occhi e la sua brillante mente dovranno fare i conti con il mondo degli adulti e le sue assurde e ciniche leggi. Senza soldi e con poca esperienza degli uomini, dal Montana attraverserà il continente americano per raggiungere Washington e potersi così accreditare alla platea di scienziati incuriositi da quella insolita presenza durante la serata di gala della premiazione, con tanto di discorso di ringraziamento.

Conosci l'autore

Foto di Judy Davis

Judy Davis

1955, Perth

Attrice australiana. Debutta in High Rolling (1977) di L. Auzins, ma è con La mia brillante carriera (1979) di G. Armstrong che il pubblico comincia ad apprezzarne la recitazione nervosa, scattante e sofferta. Dopo Passaggio in India (1984) di D. Lean e numerose collaborazioni con registi australiani, negli anni ’90 si impone come una delle più versatili attrici contemporanee, imprimendo un carisma notevole a tutti i suoi personaggi. Degne di nota le interpretazioni in Barton Fink (1991) di J. Coen, Il pasto nudo (1991) di D. Cronenberg, Mariti e mogli (1992), Harry a pezzi (1997) e Celebrity (1998) di W. Allen, Ti odio, ti lascio, ti... (2006) di P. Reed e Marie Antoinette (2006) di S. Coppola.

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