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Partiamo da un presupposto: Jean Pierre Jeunet, o lo si ama, o lo si odia. Anche Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet, infatti, nonostante sia girato oltreoceano, conserva il marchio di fabbrica del regista: quella sua poetica (i suoi tratti distintivi), quel suo modo di fare cinema a metà tra dimensione reale e onirica, con quel gusto per i particolari 'graziosi', con quello spirito scanzonato e quello sguardo indulgente verso i suoi personaggi tutti francesi, alla Amelie. In più qui troviamo una parte più esplicitamente drammatica con la morte del gemello del protagonista (che sinceramente è probabilmente la cosa che mi ha convinto meno). Attori bravissimi (a parte forse la Davis, troppo calcata anche per la media-Jeunet), su tutti l'esordiente Kyle Catlett che offre una performance davvero straordinaria. Piacevole.
Lo "Spivet" del titolo è un bambino anomalo, un plusdotato o un gifted diremmo oggi, cioè un piccolo genio (ce n’era uno anche nell’ultimo film di Veltroni) passato inosservato agli occhi della scuola per via della stranezza dell’ambito della sua eccellenza: la fisica. Non la madre entomologa, alle prese con le sue ricerche e con la compilazione dei suoi diari, non il padre cowboy interessato alla vita del ranch e dei cavalli, non la sorella che da grande vuole sfondare nel mondo dello spettacolo. Il padre gli preferisce il gemello Layton, la cui vita è segnata da una tragico e fatale incidente dal quale la famiglia sembra non riprendersi. Spivet avverte i sensi di colpa per la morte del fratello ma non può resistere dall’inventare e dallo sperimentare nuove scoperte finché un giorno rispondendo al telefono, e spacciandosi per il padre, decide di partire senza avvisare nessuno alla volta dello Smithsonian Institute per ritirare il premio Baird. L’istituto deve premiare l’inventore di una macchina che è in grado, per un tempo il più infinito possibile, di simulare il moto perpetuo. Sarà il suo un solitario viaggio di formazione in cui i suoi grandi occhi e la sua brillante mente dovranno fare i conti con il mondo degli adulti e le sue assurde e ciniche leggi. Senza soldi e con poca esperienza degli uomini, dal Montana attraverserà il continente americano per raggiungere Washington e potersi così accreditare alla platea di scienziati incuriositi da quella insolita presenza durante la serata di gala della premiazione, con tanto di discorso di ringraziamento.
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