Cos’è il manga Post apocalittico?
Nel manga Post apocalittico, il mondo che conoscevamo è già crollato. Guerre nucleari, epidemie, collassi ecologici o tecnologici hanno ridisegnato la civiltà, lasciando spazio a paesaggi desolati, città morte o infestate, paesaggi urbani riconquistati dalla natura. È un genere che osserva l’umanità attraverso la lente del disastro: cosa resta quando tutto il resto scompare?
Uno dei capisaldi del genere è Akira, che ha ridefinito l’immaginario globale del post-apocalisse: una Tokyo devastata, mutata, dove la rabbia giovanile si mescola a un potere psichico fuori controllo. A partire da questa visione distopica, il genere si è declinato in molte forme.
Quali sono i temi principali?
Il manga Post apocalittico riflette sulla perdita, la sopravvivenza e la possibilità di ricostruzione. In I Am a Hero, l’epidemia zombie diventa lo specchio di una crisi psicologica latente, mentre in Girls' Last Tour il vuoto del mondo si riempie di domande semplici ma profonde, filtrate dallo sguardo di due ragazzine in viaggio. Alcune opere, come Ken il guerriero, mostrano un’umanità ridotta alla legge del più forte. Altre, come Dr. Stone, scelgono di raccontare la rinascita della civiltà attraverso la scienza, intrecciando scoperta, avventura e spirito di squadra. Blame! invece estremizza tutto: uno scenario tecnologico labirintico, una narrazione muta e alienata, dove l’uomo è ridotto quasi a una reliquia.
Come sono i personaggi caratteristici?
Sopravvissuti, vagabondi, pionieri, testimoni. I protagonisti di queste storie vivono in un tempo che ha cancellato le regole. Kenshiro incarna la giustizia come codice morale in un mondo privo di legge. Senku, in Dr. Stone, crede nella rinascita attraverso la scienza e la memoria collettiva. Ma ci sono anche personaggi silenziosi, tragici, quasi sospesi, come quelli di Blame! o Texhnolyze, che attraversano paesaggi mentali prima ancora che fisici. Non combattono solo per vivere, ma per ricordare che vivere ha ancora un senso.