Cos'è il manga Shōjo?
Lo Shōjo manga, letteralmente “fumetto per ragazze”, è una categoria editoriale che si rivolge principalmente a un pubblico femminile giovane, dagli anni delle scuole primarie fino alla maggiore età. In Giappone, la segmentazione editoriale del manga non avviene tanto per genere narrativo quanto per target di riferimento: come lo Shōnen è rivolto ai ragazzi, il Seinen agli uomini adulti e il Josei alle donne, così lo Shōjo nasce per raccontare, attraverso il fumetto, i desideri, le trasformazioni, le insicurezze e le forze di un pubblico femminile in formazione.
Storicamente, la nascita dello Shōjo manga moderno si colloca tra gli anni ‘60 e ‘70, quando un gruppo di giovani autrici, poi ribattezzato “Gruppo del ‘24”, rivoluzionò il genere, introducendo temi allora considerati tabù: amori impossibili, identità fluide, sessualità, morte, ribellione.
Moto Hagio, Keiko Takemiya, Riyoko Ikeda, tra le altre, cambiarono la grammatica visiva e narrativa dello Shōjo, adottando impaginazioni libere, simbolismi floreali, occhi grandi e luminosi come specchi dell’anima. Le rose di Versailles, Il poema del vento e degli alberi, Il clan dei Poe, sono titoli che hanno segnato l’immaginario di generazioni, capaci di fondere pathos e riflessione, romanticismo e politica.
Contrariamente a un pregiudizio ancora diffuso in Occidente, lo Shōjo non è dunque semplicemente il “manga dell’amore”: il suo campo d’azione è vastissimo, e include fantascienza, horror, storico, sportivo (spokon), Slice of Life, commedia. Dai drammi adolescenziali di Nana di Ai Yazawa alle lotte identitarie travestite da magia in Sailor Moon, dalle commedie scolastiche come Il giocattolo dei bambini alle narrazioni malinconiche di Banana Fish, lo Shōjo sa essere leggero e tragico, classico e contemporaneo, tenero e disturbante. Ed è proprio questa duttilità a renderlo uno degli spazi più fertili della narrativa illustrata.