Ancora una volta Valerie Perrin si è confermata per me un’autrice sorprendente. Ho letto questo libro con molta calma, come le altre narrazioni della Perrin. Non so se questo dipenda dalla tipologia di storia che racconta, o da suo modo di scrivere, ma so che i suoi libri mi fanno riflettere sempre molto e mi fanno sentire parte della storia. Si perché dei personaggi ci si appassiona è quasi innamora. Lo consiglio senza alcun ombra di dubbio
Tatà
Sulla scia di Cambiare l’acqua ai fiori e Tre, Valérie Perrin ci trascina in un intreccio di storie, personaggi e colpi di scena raccontati nel suo stile fatto di ironia, delicatezza e profondità. Un romanzo raffinato, in cui si intrecciano destini e trame palpitanti, con il quale Valérie Perrin, straordinaria narratrice delle nostre vite, firma il suo grande ritorno.
Tutti abbiamo una storia.
«Valérie Perrin si conferma come una narratrice prodigiosa». - Elle
«Con il suo indubbio talento di narratrice l’autrice del bestseller planetario Cambiare l’acqua ai fiori (2019) cattura il lettore e lo imprigiona in un romanzo corale dove le vicende dei vari protagonisti si mischiano in un puzzle intricato e avvincente. […] un grande omaggio all’universo cinematografico, colma di citazioni di pellicole famose, dettagli anche tecnici su chi esercita la settima arte, oltre a vere e proprie dichiarazioni d’amore da appassionata cinefila.» - La Lettura
«Colette è rimorta, parola che non esiste da nessuna parte. Non esiste il termine rimorire». Colette era una donna senza storia, almeno così crede la nipote fino a quando una telefonata della gendarmeria non la informa del suo decesso. Il fatto è che Colette, la sua unica zia (Tata, zietta in francese), giace sepolta al cimitero già da tre anni…»
Agnès non crede alle sue orecchie quando viene a sapere del decesso della zia. Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide... In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta? È l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo. Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia piena di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo e al tifo sfegatato per la locale squadra di calcio, il FC Gueugnon.
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Anno edizione:2024
Tatà
“Ci sono quelli che giocano benissimo in attacco e quelli che funzionano meglio in difesa... Il calcio è collettivo, come la vita. Bisogna trovare il proprio posto”. Colette è morta due volte e l'unica sua prossima parente, Agnès, una regista sulla soglia dei quarant'anni in crisi dopo che il marito attore l'ha lasciata per una ben più giovane attrice, torna nella casa dove la zia ha vissuto nascosta negli ultimi tre anni. La zia non ha vissuto sola, ha condiviso parte della sua vita con Blanche, una donna che gli assomigliava tantissimo e che aveva lavorato nel circo di passaggio a Gueugnon, la piccola cittadina di provincia dove è ambientata gran parte di questa storia. Ma chi è veramente Colette Septembre? Qual è il suo posto nel mondo e perché ha finto per tre anni di essere morta? Schiva, di poche parole, ma di gran cuore, Colette ha imparato fin da bambina la vita dura riuscendo nel suo più grande sogno, quello di far studiare pianoforte al fratellino (il padre di Agnès) che si era dimostrato fin da piccolo un prodigio. Un romanzo che svela, dietro la descrizione di ogni personaggio un altro romanzo tanto da diventare un vero e proprio puzzle letterario dove si dipanano storie e tematiche che a prima vista potrebbero non sembrare conciliabili: il mondo del calcio, il circo, casi di pedofilia, un serial killer ricercato con un passato perturbante, il mondo del cinema, la musica, la guerra, le amicizie giovanili che si ricompongono, i misteriosi cimiteri. Conciliare tutto in un libro è veramente un'arte e l'artista che è riuscita in tutto questo è l'inconfondibile Valérie Perrin.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Sara 21 ottobre 2025
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Bea 27 settembre 2025Valérie Perrine non si smentisce mai
Un altro capolavoro dell'autrice francese
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Bruno Izzo 24 settembre 2025La Storia
Questo romanzo ci conduce nelle vite degli altri, i libri sono mappe, quando ben tracciate indicano strade, itinerari che rivelano a chi legge cose della vita, che neanche immagina lontanamente che possano esistere. Ci formiamo con l’esperienza di vita, leggere accelera il processo, sperimentiamo nel bene e nel male più vite diverse mentre viviamo la nostra. Valerie Perrin scrive bene, la sua penna è un eccesso di spezie, mai fine a se stesso, è lo stesso piatto delicato e delizioso che lo esige. Come una brava zietta d’altri tempi ha cucinato per noi un buon pranzo, dall’antipasto al dolce. Intendiamoci, non un capolavoro, ma una buona lettura, solo che è una Storia con la maiuscola, quindi conta molti personaggi, altrettanti fatti, tanti sviluppi spesso inattesi e sorprendenti, talora forse troppi, è una storia intensamente reale, perché la realtà supera sempre la fantasia. I libri riportano sempre quanto accade, quanto è accaduto, quanto potrebbe accadere, i romanzi non inventano niente, finanche le fiabe hanno riscontri reali, la fantasia è solo un modo diverso con cui si descrive la realtà, i romanzi la riportano uguale, senza nulla aggiungere. “Tatà” è una storia non breve, perché la Storia non può esserla per definizione. Nessuno conosce l’altro veramente, le vite degli altri potrebbero sorprenderci non poco. Servono due sillabe: ta -tà, un va e vieni come un metronomo, un ritmo ipnotico che induce all’ascolto, un viaggiare avanti e indietro nel tempo e nelle vite altrui per ricostruirle poi in un tutt’uno organico, un gioiello unico, perchè mai uguale ad un altro, che si rivela poi essere infine una bella storia, come sempre è bella la vita di chiunque. La sua vita, la sua storia, la Storia.
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