La torre di Dante. Paesaggio fantastico e paesaggio reale nell'VIII canto dell'Inferno
"Per li vostri paesi già mai non fui...": ma è proprio vero che, al di là di un generale e retorico riferimento alla Lunigiana nel suo insieme, Dante non abbia lasciato altri indizi sui luoghi precisi nei quali ha soggiornato quando da esule è stato ospitato dai Malaspina?Partendo da un'indagine storica sul perché la "torre di Dante" di Mulazzo porti questo nome e avvalendosi di documenti d'archivio dimenticati nonché di una conoscenza profonda del territorio, e col supporto di suggestive fotografie, l'autore ricostruisce con metodo le basi reali e i motivi concreti dell'ambientazione dell'VIII canto dell'Inferno, recuperando la complessità di una intensa ispirazione poetica e sovvertendo il comune convincimento che il paesaggio fantastico sia una semplice derivazione virgiliana. Gli inediti presupposti della scenografia dantesca che vengono qui proposti, hanno anche l'effetto di fornire nuovi appigli di verosimiglianza a un famoso racconto di Boccaccio sul ritrovamento dei primi sette canti della Divina Commedia, al quale una parte dei dantisti non ha mai voluto dare molto credito. Prefazione di Giulio Ferroni
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Anno edizione:2022
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