Ruben Ostlung costruisce un film dalle atmosfere tetre e cupe che mette in crisi lo spettatore dal primo all'ultimo minuto. L'ambientazione della nave da crociera è veramente molto suggestiva e, per certi versi, ricorda quella del resort presente in un altro suo celebre film, Forza Maggiore. A mio avviso Triangle of sadness è però uno dei film più riusciti del regista svedese, un racconto dinamico e pieno di simbolismi che mette a nudo le ipocrisie della vita moderna.
Triangle of Sadness (DVD)
Una coppia di modelli, Carl e Yaya, sono invitati a partecipare a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di nuovi ricchi. Tutto all’inizio sembra piacevole e instagrammabile, ma un evento catastrofico trasformerà il viaggio in un’avventura da incubo, in cui ogni gerarchia sociale finirà per essere capovolta.
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Titolo originale:Triangle of Sadness
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Regia:
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Interpreti:
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Produzione:Teodora, 2023
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Distribuzione:CG Entertainment
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Durata:149 min
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Lingua sottotitoli:Italiano
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giuseppina 08 gennaio 2025Epico
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AleNives 04 gennaio 2025Tre vertici di una tragedia perfetta
Triangle of Sadness (2022) è una commedia nera in tre atti in cui il pluripremiato Ruben Östlund cita tutta la filosofia occidentale da Platone a Nietzsche e le opere letterarie dai classici agli ultramoderni pur parlando di moda, influencer e altre amenità del bel demi-monde. Compaiono nel primo atto Carl e Yaya, due modelli-"imprenditori digitali" dei nostri tempi, che mettono in scena una tragedia che ricalca una parodica "Romeo e Giulietta" in cui la dialettica servo-padrone risulta rovesciata a vantaggio della fake (come del resto tutto il loro rapporto) parità di genere e del primordiale bisogno di consensi social. La pellicola comincia con un finto docu-film che ci presenta la contemporaneità nelle forme più becere e consumistiche tanto da essere suggellata da una scommessa d'amore eterno tra le parti in causa (finché follower non vi defollowi). L'atto secondo si considera una riscrittura proustiana dei personaggi della società di una belle époque sui generis, caratterizzata da parvenus arricchiti, oligarchi russi con gli stilemi della società patriarcale, donne alla ricerca di soldi (e consensi), simpatici vecchiettini imprenditori bellici che si ritrovano in una crociera, non luogo horridus, a desinare in una cena luculliana che rievoca e rispovelvera i fasti culinari del Trimalcione nel Satyricon. Scevri dai pregiudizi, gli opposti inaspettati, un russo capitalista e un americano comunista, si trovano a dialogare a due voci per cercare di salvare (gli insalvabili) sistemi valoriali dell'epoca digitale. L'atto terzo descrive il topos dello shipwreck, partendo dal naufragio di Robinson Crusoe arrivando a quello più recente della Wertmüller con "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto", e ribalta nuovamente le dinamiche servo-padrone in una chiara prospettiva nicciana. In extrema ratio, il potere genera violenza, ma che succederebbe se quest'ultimo spettasse a chi ne subisce la sua fascinazione? Il regista come un abile deus ex machina ci offre la sua personale chiave di lettura e ci sorprende con stile saramaghiano.
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