Quando ho iniziato La tribù degli alberi mi aspettavo un libro incentrato sulla natura ma non sicuramente sul cambiamento climatico visto dagli occhi degli alberi. Che cosa strabiliante oh! Fin dall’inizio la narrazione l’ho sentita un po’ ambigua: parla di noi o degli alberi? Sono pensati come umani? Con il tempo, però, ho sempre più capito quanto fossero totalmente lontani dalla nostra realtà: il senso di comunità che descrive e ci mostra Mancuso, purtroppo, non ci appartiene. Edrevia, fra i suoi così diversi clan, è un bellissimo posto dove stare. Fra feste, nascite e bellissimi tramonti l’atmosfera che si respira è invidiabile. I cambiamenti però che si percepiscono nel clima fanno paura, tutti gli eventi atmosferici che si verificano e che man mano diventano più frequenti e pericolosi fanno paura: incendi, venti fortissimi, piogge abbondanti. Ma soprattutto fa paura una diminuzione sostanziale del numero di abitanti della valle. Per questo a tre coraggiosissimi alberi verrà dato il compito di scoprire le cause di questi cambiamenti. E proprio qui inizia l’avventura. A me il libro è piaciuto davvero moltissimo, l’unico problema è che risulta davvero un po’ lento, con pochi colpi di scena (ma ci sta, visto la storia) che portano il lettore a non avere tutta questa voglia di leggerlo. Diciamo che, personalmente, l’ho letto più come un saggio. Trovo, però, che la storia sia davvero molto importante, a tratti anche divertente e molto profonda, ed è per questo che lo consiglio. Nella sua semplicità è un libro che manda un messaggio talmente forte che è impossibile da ignorare.
La tribù degli alberi
La tribú degli alberi è una storia emozionante e avventurosa, vivacissima e millenaria. Che ci riguarda tutti da vicino e che nessuno meglio di Stefano Mancuso poteva raccontare. C'è una voce che sale dal bosco: è quella di un vecchio albero che vive lí da sempre, e adesso vuole dire la sua. Perché anche le piante hanno una personalità, delle passioni, ciascuna ha un proprio carattere. Cercano sottoterra per guardare il cielo. Si studiano, si somigliano, si aiutano. E se chi dice «io» avesse centinaia, forse migliaia di anni? Intorno a Laurin, nei secoli, si è svolta la storia di una intera comunità, e lui ora - con le radici ben salde nel terreno e la chioma ancora svettante nonostante l'età - ne ripercorre le vicende, le incomprensioni, le feste, i dubbi e le promesse. Nessuno meglio di Stefano Mancuso ha saputo raccontare il regno vegetale, ma qui c'è la scoperta di una forma nuova, che coniuga la vivacità dell'apologo al rigore scientifico. Cimentandosi per la prima volta con la narrativa, il celebre botanico ha scritto una storia per tutte le età. «Dopo averlo letto vi assicuro che guarderete con altri occhi ogni sfumatura di verde che popola il nostro pianeta, e farete di tutto per tenervela amica». Serena Dandini
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Locafortokobooks 17 ottobre 2024Il mio primo libro di Stefano Mancuso
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