In giorni come questi, in cui fra le tante infuria una guerra in un paese che ci è vicino, leggere questo libro è quasi doveroso, perché l’autore si è posta tante domande, ma è arrivata a un’unica risposta, conclusiva e non contestabile: nulla può giustificare anche una sola lacrima di bambino. I bambini, forse le maggiori vittime di una guerra (nel caso specifico la seconda guerra mondiale), ormai ampiamente adulti, stimolati dalla scrittrice, rievocano, raccontano di un dolore sopito che ritorna con le parole, di una parentesi che sembrava chiusa, ma non lo era, e così ascoltiamo tante storie, commoventi, struggenti, che non possono non stringere il cuore. E’ un’infanzia rubata, piccole vite sballottate nel vento impetuoso della storia, private di ogni cosa, ma quel che è più grave spesso rese orfane dei genitori, soprattutto della mamma, il rifugio sicuro a cui ogni bambino tende nel momento del pericolo. Ci sono pagine e narrazioni capaci di smuovere anche il cuore più indurito, bimbi rimasti senza i genitori che fuggono disperati in cerca di qualcuno che li soccorra e questo capita quasi sempre. Come ci sono gli uomini che uccidono ci sono per fortuna quelli che aiutano, che comprendono e vedono il terrore negli occhi del bambino e allora, nonostante le difficoltà e i pericoli, vengono in soccorso, diventano nuovi padri e nuove madri, ridanno una speranza nel futuro a chi credeva di averla irrimediabilmente persa. Questi buoni samaritani oggi non ci sono più, sono mancati secondo il corso naturale della vita, ma sono sicuro che sarebbero felici se sapessero quanto sono ricordati, con quanto amore si parla di loro. Quello che però è più importante in questo libro è ciò che meno ci si aspetta: questi bambini non odiano chi ha così infierito sulla loro infanzia. Era tanto il bisogno d’amore quando ne sono stati privati che non c’è stato posto per l’odio e così queste creature insegnano che l’amore è il solo modo per non avere più guerre.
Gli ultimi testimoni
Agli interrogativi cui Svetlana Aleksievic cerca di dare risposta attraverso le sue interviste non c'è che una conclusione: non esiste azione attuata per il bene universale che possa giustificare anche ''una sola lacrima di bambino''.
Nell'estate del 1941 le truppe tedesche invadono la Bielorussia, allora parte dell'URSS, e occupano Minsk. Gli eroi di questo libro sono i bambini e i ragazzi bielorussi e russi che hanno vissuto la terribile quotidianità di quegli anni di guerra e sono cresciuti nell'orrore del più disumano dei conflitti. Pubblicato per la prima volta nel 1985 e censurato dal regime sovietico, ''Gli ultimi testimoni'' appare oggi nella sua versione definitiva per raccontarci una storia diversa da quella ufficiale, letta attraverso i ricordi e gli occhi dei più piccoli.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2017
-
Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Renzo 20 marzo 2022L'infanzia rubata
-
Giulia Maturani 10 maggio 2018
Non è un semplice libro, ma è un insieme di testimonianze, di interviste rilasciate da bambini e bambine ormai diventati uomini e donne, che hanno trascorso la loro infanzia tra l'invivibile atrocità della guerra. È quasi un inno cantato all'unisono da una generazione di eroi che hanno custodito la loro infanzia, nonostante abbiano conosciuto precocemente una realtà così violenta e cruda. Mentre leggi le parole di questi testimoni, senti l'umidità di una lacrima che non vedi cadere, senti il dolore insostenibile di ricordi insensati, senti il suono della guerra, le emozioni appartenenti ad un'altra età, alle quali quei bambini non riuscivano a dare un nome. Un libro di emozioni custodite segretamente, rilegate per anni ed anni all'angolo del cuore di uomini e donne sconosciuti. L'autrice ci consente di entrare in quel luogo che non ci appartiene, ovvero i ricordi dell'altro. E ti trovi immedesimato in un'altra vita, in un altro tempo, in un'altra pelle. Leggetelo per non dimenticare quelle infanzie violentate dalla guerra. Leggetelo per ascoltare la voce di chi, per troppo tempo, è rimasto in silenzio.
-
Denuncia lucida e spietata dell’orrore e della disumanità della guerra. E’ una narrazione corale implacabile perché passa attraverso gli occhi e la memoria dei bambini , testimoni innocenti della crudeltà del Male, di quella bestialità che annulla ogni valore umano, riducendo l’uomo ad un essere sconosciuto nel mondo animale. Tutti i testimoni , in un certo senso, si interrogano sul senso della vita e della morte e la Aleksievi? non manca di ricordarcelo e di porcelo sempre ben fisso nella mente. La peculiarità dell’inchiesta sta appunto nel fatto che le atrocità perpetrate sono viste e rivissute con lo sbigottimento proprio dei bambini , capaci di stupirsi anche nelle situazioni peggiori. Ne emerge comunque un quadro agghiacciante!
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it