E' il primo libro che leggo di Anne Holt e dati i molti commenti posiitivi ho deciso di leggere qualcosa di suo. L'unico figlio è un bel giallo, perfetto per chi ama il genere. La prosa della Holt è scorrevole e mai banale. La trama mi è piaciuta anche se non è originalissima. Ho trovato interessante l'ambientazione in un orfanotrofio di Oslo. Tutti i personaggi sono ben delineati, soprattutto Olav e la madre, sembra di conoscerli di persona per quanto è vivida la descrizione che ne fa l'autrice. La suspence è presente anche se non crea quel nodo alla gola che creano alcuni thriller. Nel complesso è un bel thriller che consiglio.
L' unico figlio
In un gelido e ostinatamente plumbeo febbraio norvegese, l'arrivo di un ragazzino in un orfanotrofio alle porte di Oslo è causa di grande scompiglio. Il dodicenne Olav infatti, sottratto alla patria potestà, pare infinitamente più adulto e cattivo degli altri compagni, e tutti i tentativi di pacificarlo sembrano fallire. Quando Agnes Vestavik, la direttrice dell'orfanotrofio, viene trovata nel suo ufficio, uccisa con un coltello da cucina, e Olav è scomparso, probabilmente dopo aver assistito al delitto, Hanne Wilhelmsen, appena nominata soprintendente di polizia, decide di occuparsi del caso. Cosa che la porterà a scendere per le strade di Oslo, tra il peggior degrado ma anche nell'umanità più dolorosamente viva.
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Anno edizione:2013
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ilaria Bagnati 11 maggio 2018
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Sono da anni un'appassionata di thriller scandinavi e leggo con piacere quasi tutti questi autori (tranne Stieg Larsson e pochi altri) da prima che molti di loro fossero tradotti in italiano (gli altri Paesi europei, come spesso succede, sono stati molto più preveggenti in questo) e seppure Holt non sia la mia preferita in assoluto, è sicuramente in classifica. Lo stile magari non è originalissimo, ma i suoi libri sono sempre molto scorrevoli, ai personaggi (ricorrenti) ci si affeziona e a volte, come in questo caso, la fine riserva una sorpresa. Senza voler raccontare della trama, consiglio questo libro sicuramente a chi il genere piace, a chi vuole una storia avvincente, non sopra le righe, credibile e con personaggi non perfetti ma gradevoli. E un ottimo voto bisogna darlo anche alla versione digitale, pressochè priva di errori sia tipografici che di impaginazione (chi legge elettronico sa quanto questo sia da apprezzare...!).
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ANNA CHIARA BIXIO 06 marzo 2017
Bellissimo giallo appartenente alla serie dell'ispettrice Hanne Wilhelmsen. L'investigazione sulla misteriosa uccisione della direttrice di un orfanatrofio procede in modo complesso a 360 gradi, impegnando il lettore a seguire tutti i dettagli con attenzione. Dalla trama emergono progressivamente personaggi bellissimi ed intensi, descritti magistralmente per "pennellate" successive dall'autrice. Oltre al personaggio di Hanne, che si va delineando progressivamente nella sua complessità, ho trovato magnifici i personaggi del bambino difficile, Olav, e della madre, dei quali emergono il forte legame che li unisce, l'acuta comprensione degli eventi e la capacità di amare al di sopra di tutto. Un giallo incentrato sul contrasto tra realtà ed apparenza delle cose, tra interiore ed esteriore, tra verità e bugia, con la verità che emerge faticosamente e che anche le menti più acute a volte non comprendono.
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