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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
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Questo libro è per chi parlando una lingua straniera ha l'impressione di nascondersi in una foresta, per chi si è perso nelle vite cangianti di Holy Motors, per chi non resiste al dolce profumo dell'olio di ylang-ylang, e per chi ha mosso un passo sulle strisce bianche e nere di un incrocio, sapendo con esattezza di andare incontro al tempo profondo della sua storia.
«Deborah Levy si conferma un talento narrativo raccontando una storia che mette in discussione tutte le nostre certezze. A cominciare dal tempo» – Susanna Nirenstein, Robinson
«La vita, nella sua bellezza e nei suoi disastri» – Alessio Torino, La Lettura
«Un gioco di rimandi di un futuro già esaurito e di un passato mai riscattato» – Veronica Raimo, TuttoLibri
Come si racconta quello che non si è riuscito davvero a seppellire?
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Parlare di questo libro non è semplice, da dove partire? Sicuramente non dall'inizio, ma neanche dalla fine; e se partissimo dal centro? Più che una semplice lettura è un'esperienza; strana, contorta, catartica, cronologicamente assurda (un Jeremy Beremy, per dirla alla The Good Place). Non credo nemmeno che sia un libro che vada capito, va vissuto, assaporato e accettato così com'è. Il passato, il presente e il futuro si mescolano tutti e ne esce un composto denso al profumo di Ylang-Ylang. Lo consiglio a chi non ha paura di sentirsi confuso e disarmato di fronte alla profondità e all'essenza della storia stessa, perché a volte quello che è accaduto non è come dovrebbe essere accaduto e accade in un altro momento, in un altro posto, in un'altra storia. A chi non ha paura del caos che intercorre tra spazio e tempo. Questa volta l'accompagnamento musicale sembrerebbe scontato, dato che è la scrittrice stessa a suggerirlo (Penny Lane), ma sarebbe davvero troppo. Da ascoltare con After Hours dei Velvet Underground in sottofondo che evoca esattamente la dose giusta di Ylang-Ylang e di tempo/spazio per perdersi nei pensieri contorti.
Recensioni
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