Verde acqua-La radura e altri racconti

La Madieri con grazia, eleganza e, anche con una “pesante leggerezza” ha saputo pennellare un grande affresco sulla tragedia degli esuli istriani ; ma direi che lo ha ritratto in punta di piedi , come solo sa fare una donna sensibile ed capace che ha conosciuto le luci e le ombre della vita. Il suo racconto, o meglio il suo diario è lontanissimo da un saggio storico, anche se la Storia vi entra perché ha modificato la vita di intere famiglie ; direi che assomiglia di più ad un racconto corale, dove parenti, amici, conoscenti sono ritratti con tocchi leggeri ed attenti. I ricordi e le immagini di dolore e di solitudine , legate al “Silos”, oppure i descrizioni delle nonne che tanto hanno inciso sulla vita della famiglia , sono inframmezzati da riflessioni sul presente, su quel…’“ l’amore, l’esistenza condivisa, i figli, la casa e i tanti affetti dentro e fuori …” che hanno reso piena e più serena la seconda parte della sua vita . E il suo presente è discreto , delineato con pudore e grande umanità, mentre su queste pagine aleggia quel senso di dolente precarietà, che solo gli affetti più cari possono alleviare. Il secondo scritto “Radura” è una bellissima e toccante fiaba che ha come protagonista una margherita, una narrazione ricca di grande delicatezza. Un racconto di formazione, se vogliamo vedere, perché il messaggio è tutto contenuto in quella capacità di conoscere, di amare, di essere aperta e disponibile a qualsiasi incontro che le vicende della natura hanno insegnato al giovane fiore. Essenziale è dunque questo sapersi donare agli altri!! Un messaggio indubbiamente autobiografico.