Le visionarie 1933-1943. Arendt, De Beauvoir, Rand, Weil e il pensiero della libertà
Quattro icone esemplari di che cosa significhi vivere per la libertà.
«Quattro donne profetiche e radicali fuori dall'accademia e fuori dagli schemi» - Michela Marzano, Robinson
«Wolfram Eilenberger accompagna il lettore lungo un racconto storico-filosofico con il quale fa rivivere le personalità di queste quattro donne straordinarie e rende onore alle loro idee rivoluzionarie, così importanti per la società del dopoguerra.» – Beatrice Gallo per Maremosso
È un decennio di terrificanti trasformazioni politiche. Gli anni dal 1933 al 1943 segnano il capitolo più nero della modernità europea. La Grande Depressione sta schiacciando le democrazie dell'Occidente. La paura e l'impoverimento sempre più imponente suscitano nelle masse un desiderio di leader forti. In Germania Hitler prende il potere e fa sprofondare il mondo in un'altra guerra. Le spire del totalitarismo penetrano nella vita quotidiana. Nessun individuo può sfuggirgli. Non esistono alternative all'oppressione, all'esilio e alla resa. Prima muore la libertà, poi il popolo. Nel momento più buio della tempesta, quando ogni speranza sembra vana, quattro filosofe, ciascuna con una voce unica e folgorante, gettano le fondamenta intellettuali per una società libera. Hannah Arendt, Simone de Beauvoir, Ayn Rand e Simone Weil nella catastrofe sviluppano le loro idee rivoluzionarie: sul rapporto tra individuo e società, tra uomo e donna, sesso e genere, libertà e totalitarismo, Dio e l'uomo. Le loro vite avventurose le portano dalla Leningrado di Stalin a Hollywood, dalla Berlino di Hitler e dalla Parigi occupata a New York; ma soprattutto le conducono a idee esplosive senza le quali il nostro presente – e anche il nostro futuro – non sarebbero gli stessi. Le loro esistenze – da fuggitive, attiviste, combattenti della Resistenza – si rivelano una filosofia vissuta e testimoniano il potere liberatorio del pensiero. Ancora oggi il loro lavoro è un esempio del valore della filosofia in tempi oscuri. Quattro icone esemplari di che cosa significhi vivere per la libertà.
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Anno edizione:2021
Quattro donne icone di un decennio orribile
1933-1943. Ci viene presentato un decennio orribile attraverso il valido vissuto di quattro donne che hanno fatto la storia del Novecento. Nei dieci anni definiti «i più bui del XX secolo», Hannah Arendt, Simone de Beauvoir, Ayn Rand e Simone Weil si impongono con le loro voci potenti nonostante la repressione del periodo. La lettura scorre lesta tra i capitoli, suddivisi a loro volta in sottocapitoli, nei quali emergerà non solo il pensiero di ciascuna di esse, ma ne scopriremo pian piano personalità, amori, sconfitte, rivincite e conquiste. L’autore collega sapientemente la loro vita privata agli accadimenti storici nei quali vissero. Incontriamo così Hannah Arendt e i suoi studi sulla filosofia esistenziale, Simone de Beauvoir e la sua lotta per l’emancipazione femminile, Ayn Rand sostenitrice dell’individualismo e infine Simone Weil, che nel 1937 ha già ben chiara la sua via crucis da percorrere. Stare dalla parte degli oppressi, coloro che in tutte le guerre soffrono di più. Un potente racconto su come quattro donne siano riuscite a essere libere e a renderci liberi, nonostante ai tempi fosse quasi impossibile sentirsi vivi. Io vi aspetto in Feltrinelli e nel frattempo vi auguro buona lettura!

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