New York City. Lower East Side. Quartieri popolari in piena Manhattan, vite "irregolari" nel territorio rosicchiato dalla speculazione immobiliare che richiama la gente bene. E' qui, al confine mobile tra giovani che vivono l'ingenua, casuale fragilità dei loro sogni e giovani (ancora più giovani) che non conoscono altro che la strategia della sopravvivenza che una semplice rapina si trasforma in un omicidio di strada. Un testimone oculare - e scampata vittima - un detective, il padre della vittima e l'omicida, questi i principali protagonisti del romanzo che non è un giallo (l'assassino è subito noto al lettore), ma forse nemmeno un noir. La trama è più simile a quella delle serie tv poliziesche degli anni '80, combinazione di indagini e vicende umane, poche efferatezze, niente tecnologia. Ottimi dialoghi (come partite a scacchi), ottimi personaggi (contraddittori fino al midollo), ottima l'ambientazione (storica e attuale). Su cinquecento pagine le prime duecento e le ultime cento scorrono rapide, in mezzo l'azione cede il passo a qualche ripetizione di troppo. Inutile il criterio editoriale di pubblicare libri di genere con un numero minimo di pagine se questo è il risultato.
La vita facile
Eric Cash, trentacinque anni, gestore di un ristorante, fedina penale macchiata per una piccola faccenda di droga, ha fatto l'attore per un po', ha pubblicato un racconto su una rivista letteraria ormai defunta e lavora da tempo immemorabile a una sceneggiatura televisiva. Eric Cash è uno dei tanti che vivono al Lower East Side di New York, dove tra sopravvissuti della vecchia comunità ebraica, coppie di broker coi loro master e le loro videocamere, e cinesi clandestini che dormono accatastati sugli scaffali di qualche vecchia casa, è facile incontrare attori-camerieri, taxisti-scrittori, baristi-sceneggiatori, in una parola, bohémien che sognano la vita facile, il successo senza troppa fatica. Alle prime luci di un mattino qualsiasi, Eric Cash e il suo barista, Ike Marcus, un ragazzo attraente con ambizioni di artista, accompagnano a piedi a casa un amico, Steve Boulaware, ubriaco fradicio dopo una notte trascorsa tra un bar e l'altro. Uno sparo improvviso, e Ike si ritrova disteso sull'asfalto, morto. Eric racconta all'investigatore, Matty Clark, che due ragazzi neri o forse ispanici li hanno raggiunti, intimando loro di "alzare le mani", e quando Ike si è rifiutato ("Avete beccato il tipo sbagliato"), uno degli aggressori ha fatto fuoco ed è scappato. Il racconto, però, non quadra affatto.
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Anno edizione:2011
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Formato:Tascabile
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