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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2017
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Con uno stile chiaro e una prosa appassionante, Marshall racconta in che modo le caratteristiche geografiche di un paese hanno condizionato la sua forza e la sua debolezza nel corso della storia e, così facendo, prova a immaginare il futuro delle zone più calde del pianeta.
«Un gran libro, che mette a fuoco il carattere degli Stati attraverso le cartine. Marshall analizza, scrutandone le mappe in scala 1 a 1, i punti deboli di ogni potenza e superpotenza, ansie, frustrazioni, desideri, orgogli. E ne evidenzia i complessi, più o meno edipici.» – Antonio D'Orrico, Il Corriere della Sera
Per comprendere quel che accade nel mondo abbiamo sempre studiato la politica, l'economia, i trattati internazionali. Ma senza geografia, suggerisce Tim Marshall, non avremo mai il quadro complessivo degli eventi: ogni volta che i leader del mondo prendono decisioni operative, infatti, devono fare i conti con la presenza di mari e fiumi, di catene montuose e deserti. Perché il potere della Cina continua ad aumentare? Perché l'Europa non sarà mai veramente unita? Perché Putin sembra ossessionato dalla Crimea? Perché gli Stati Uniti erano destinati a diventare una superpotenza mondiale? Le risposte a queste domande, e a molte altre, risiedono nelle dieci fondamentali mappe scelte per questo libro, che descrivono il mondo dalla Russia all'America Latina, dal Medio Oriente all'Africa, dall'Europa alla Corea.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lo ho trovato un libro molto interessante ed estremamente attuale. Personalmente, ha avuto la capacità di fornirmi una chiave di lettura ulteriore per analizzare e comprendere meglio gli eventi che si susseguono sulla scena internazionale. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata l’attenzione posta dall’autore sulla geografia come elemento determinante per la storia, lo sviluppo, il posizionamento e la strategia di uno Stato. Il libro fornisce una panoramica generale sulle 10 principali regioni di tensione del pianeta, da un lato focalizza l’attenzione su determinati paesi ma dall’altro offre anche spunti per approfondire a latere questioni meno note o dettagliate. Sicuramente è un testo che vale la pena leggere con la matita a portata di mano!
Il titolo originale del libro (Prisoners of Geography) rappresenta meglio rispetto all'equivalene italiano il messaggio che l'autore intende trasmettere, vale a dire il contesto geografico (nel senso ampio del termine) come fattore fondamentale, e da cui non si può sfuggire, nella determinazione delle realtà politiche ed economiche (attuali e future) di stati e nazioni. Ho trovato l'analisi lucida e convincente, e lo stile semplice e sintetico. Sicuramente consigliato.
Super consigliato per capire il mondo d'oggi. La geografia come punto di partenza per capire le scelte che adottano gli Stati nelle relazioni internazionali
Recensioni
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