Ritornano l’estate e il caldo afoso e così ritornano anche i miei appuntamenti con il commissario Maigret, letture gradevoli e per nulla affaticanti che consentono di trascorrere con piacere alcune ore. Ho ricominciato con L’amica della signora Maigret, incuriosito anche dal fatto che la consorte del grande poliziotto è sovente relegata al ruolo di comparsa e non a quello di coprotagonista. Ci speravo, sì mi auguravo che Simenon parlasse un po’ più di lei e non mi sono sbagliato. Infatti, nel corso di una complessa indagine per un presunto omicidio, madame Maigret arriva al punto di dare, se pur autonomamente, una mano al marito e il suo aiuto non è da poco, perché consentirà di giungere alla soluzione del caso che è uno di quelli in cui è veramente difficile sbrogliare la matassa. Ci sono un rilegatore di libri di origine fiamminga, persona all’apparenza integerrima, sua moglie, una ex prostituta che lui ha aiutato a rimettersi sulla retta via, una giovane donna (l’amica della signora Maigret) con un bambino piccolo, un avvocato alle prime armi, ma disposto a tutto pur di far carriera, un infido detective privato ex poliziotto e due denti, trovati dentro il bruciatore di una caldaia. Poi, nel corso della narrazione, i personaggi aumentano e diventano forse anche troppi, perfino per Simenon, così bravo a descrivere le sue creature e qui invece piuttosto approssimativo. È inutile che dica che nulla è impossibile per Maigret, che riesce a risolvere ogni caso, anche il più complesso ed è quello che accade anche in questo libro, per quanto, francamente, la soluzione non ha i consueti crismi della logica e può apparire (a me è apparsa) non del tutto probabile. L’impressione che ho avuto, per una certa carenza nella descrizione dei protagonisti e nella rappresentazione dell’atmosfera, è che Simenon abbia scritto questo giallo con minor impegno, con una certa svogliatezza propria di chi, più che al lavoro, si trova in vacanza. In ogni caso il romanzo è sufficientemente appagante perché io ne consigli la lettura.
L'amica della signora Maigret
Chi l'avrebbe mai detto. La devota, schiva signora Maigret sulle prime pagine dei giornali. Insieme a un'amica, la piccola signora in tailleur blu e cappellino bianco, e a un bambino di due anni. Un'amica che le ha giocato un brutto tiro, scomparendo in maniera misteriosa. Decisamente, la signora Maigret deve aver perso la testa. Perché ha deciso di indagare. E ha la faccia tosta di zittire il marito. Questa faccenda non è roba da uomini! Ma che cosa c'entra l'incresciosa disavventura con il caso Steuvels, che da settimane appassiona il pubblico ed è ormai l'incubo della Polizia giudiziaria?
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Autore:
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Collana:
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Edizione:4
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Anno edizione:2002
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Renzo Montagnoli 03 luglio 2015
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