Gli assassini dell'alba

Sono talmente sicura che con Bussi non rimarrò delusa che appena viene annunciato un nuovo romanzo lo prenoto direttamente senza nemmeno leggerne la trama. E anche questa volta è andata così. E anche questa volta ha centrato il colpo. Come al solito, per lo meno per quanto mi riguarda, ho tentato di capire chi fosse il colpevole da metà libro. Come al solito sembrava di giocare alla roulette russa: colpo mancato, ritenta! Devo dirla tutta? Anche quando ormai i potenziali colpevoli si erano ridotti a tre, sono riuscita a scartarli tutti uno dopo l'altro, per ben due volte! La trama procede spedita, i colpi di scena non mancano, l'attenzione rimane alta fino alla fine. I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, dal presunto 'veggente' Evariste che sembra prevedere ogni omicidio, al capitano Kancel incaricato di seguire le indagini che, ad un tratto, sembrano coinvolgerlo personalmente. Certo, forse non è il miglio libro di Bussi, ma non è nemmeno giusto fare continuamente il confronto con i suoi precedenti romanzi. L'atmosfera di inquietudine permea l'intero libro, la tensione si fa sentire sempre più con il progredire della lettura e l'identità del colpevole con il suo movente arriva alla fine come una rivelazione inaspettata. I 'bussiani' doc non rimarranno delusi, d'altronde con Bussi, ormai, si va sul sicuro ad occhi chiusi!

Tra gli autori che riescono sempre a riportarmi alla lettura, anche in periodi di forti blocchi, c’è Michel Bussi. I suoi romanzi mi catturano completamente, tra intrecci intricati e location che fanno sognare. Questa volta, mi ha trasportata nella splendida Guadalupa, un arcipelago delle Antille francesi descritto con tale vividezza da far percepire i profumi, i colori e le atmosfere tropicali. Durante la lettura, mi sono lasciata incantare da luoghi che non sono solo uno sfondo, ma un vero protagonista della storia. Calore, mare, foreste: Bussi dipinge un mondo in cui ci si immerge completamente. Ma non è solo l’ambientazione a brillare. I personaggi, ricchi di sfumature, danno vita a un intreccio avvincente. In particolare, l’ispettore Valéric Kancel, in un momento cruciale della sua vita, si ritrova a bilanciare logica e superstizione mentre affronta un’indagine complessa e affascinante, strettamente legata alle tradizioni dell’isola, e in qualche modo ricollegabile a lui. Il mistero è costruito con maestria, ricco di false piste che mantengono alta la tensione. È proprio questo uno dei tratti distintivi di Bussi: riesce sempre a spiazzarti, sfidando le tue ipotesi e tenendoti incollata fino all’ultima pagina. E poi, il finale. Come spesso accade con i suoi romanzi, è un colpo di scena che emoziona e lascia pienamente soddisfatti. Un degno coronamento di un viaggio narrativo coinvolgente e ben scritto (avevamo dubbi? Esatto, NO). Pur restando, per me, “Ninfee nere” un capolavoro inarrivabile, “Gli assassini dell’alba” si è rivelato un thriller avvincente, ricco di atmosfera e profondità, che difficilmente dimenticherò.