“La mattina del 6 aprile, quattro anni fa, il dolore si è diffuso e ha riempito tutta la capacità disponibile, come i gas, e’ diventato la mia atmosfera, l’unico ossigeno respirabile.” Dopo il terremoto resta soltanto distruzione e devastazione, morte e dolore. La parola RICOSTRUZIONE si dilata, si estende perché non deve essere riedificato soltanto ciò che è materiale: oltre le case, le scuole e quella Zona Rossa preclusa e pericolante, il percorso di ricostruzione riguarda anche gli affetti, le famiglie, le persone. Quel dolore devastante che ha annullato ogni volontà deve essere compreso, dirottato e incanalato. Deve trovare sfogo e lasciare spazio alla rinascita, alla speranza. Olivia era figlia, sorella, madre e moglie. Caterina, io narrante del romanzo, la gemella di Olivia, racconta la sofferenza e le difficoltà del dopo. La madre che cerca conforto nelle azioni quotidiane, nutrire e vestire, pregare e aiutare i vicini. Il figlio adolescente che fa e si fa del male: la sua è una rabbia cieca, muta e sorda contro la Legge, le Autorità, le regole. Il marito, infantile ed egoista, incapace di comunicare con quel figlio ribelle. Infine, lei, Caterina, il destino le ha portato via la gemella più forte, il suo scudo, la sua protettrice ed è rimasta sola con quella famiglia rotta, da ricostruire, da reinventare. La vita è più forte della morte e il domani è proprio lì, davanti a lei.
Bella mia
Bella mia è un romanzo di grande intensità che parla con un linguaggio scarno ed essenziale dell'amore e di ciò che proviamo nel perderlo. Ma soprattutto della speranza e della rinascita: la rinascita di una città squassata dal sisma e la rinascita ancora più faticosa della fiducia nella vita. Con una postfazione dell'autrice
Come si possono ricomporre i cocci di una vita quando la terra trema e rimescola luoghi, prospettive, relazioni? Ritrovarsi alle prese con un adolescente taciturno e spigoloso che è quasi uno sconosciuto, inventarsi madre quando quell'idea era già stata abbandonata da tempo. È ciò che succede a Caterina, la protagonista di Bella mia, quando Olivia, la sorella gemella che sembrava predestinata alla fortuna, rimane vittima del terremoto dell'Aquila, nella lunga notte del 6 aprile 2009, lasciando il figlio Marco semiorfano. Il padre musicista vive a Roma e non sa come occuparsene, perciò tocca a Caterina e alla madre anziana prendersi cura del ragazzo, mentre ciascuno di loro cerca di dare forma a un lutto che li schiaccia. Ma è in questo adattamento reciproco, nella nostalgia dei ricordi, nella scoperta di piccole felicità estinte, nei gesti gentili di un uomo speciale che può nascondersi la forza di accettare che il destino, ancora una volta, ci sorprenda. Bella mia è un romanzo di grande intensità che parla con un linguaggio scarno ed essenziale dell'amore e di ciò che proviamo nel perderlo. Ma soprattutto della speranza e della rinascita: la rinascita di una città squassata dal sisma e la rinascita ancora piú faticosa della fiducia nella vita. Con una postfazione dell'autrice.
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Anno edizione:2018
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Formato:Tascabile

Un romanzo sulle crepe e sulla luce che vi entra
Alle 3.31 del 6 aprile 2009, a L’Aquila la terra trema. A distanza di nove anni, Donatella Di Pietrantonio, scrittrice abruzzese, ne scrive in un romanzo intenso e penetrante. Due sorelle gemelle divise dal destino, Olivia muore sotto le macerie lasciando un figlio nella piena delle inquietudini dell’adolescenza, e una sorella, Caterina, sua gemella, che si salva e dovrà prendersene cura. Un romanzo in cui ognuno resta solo a modo suo e in questa individuale solitudine scava, fino a trovare la salvezza nella necessità di prendersi cura dell’altro. Caterina lo farà col nipote. Imparerà una maternità anomala, poiché non cercata, e Marco lo farà con Caterina, a cui si aggrapperà per ritrovarsi nel mondo e non perdersi il futuro. Sullo sfondo, una città vuota come un fantasma. Con un linguaggio asciutto ed essenziale che ricorda i grandissimi del Novecento, Donatella Di Pietrantonio ci porta fino in fondo, a toccare le corde più intime del dolore e da lì ci fa tornare indietro per guardare avanti.


Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Stefania 21 luglio 2025La ricostruzione delle vite, romanzo da leggere
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Simona 30 aprile 2025La rinascita
Un romanzo intenso. La speranza e la rinascita dopo la tragedia del terremoto. Nella scrittura scorrevole e essenziale dell'autrice, il cuore lacerato di tutti i personaggi, il loro dolore e la speranza che, riga dopo riga, torna a illuminare le loro vite.
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addi 17 aprile 2025ottima lettura
Scorrevole, emozionante e reale. La descrizione di quei momenti.. fa rabbbrividire, ma riesce comunque a non accentrare la storia su quel singolo evento
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