Canti orfici e Il più lungo giorno - Dino Campana - copertina
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Letteratura: Italia
Canti orfici e Il più lungo giorno
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Descrizione


Travagliata è la vicenda editoriale all'origine dei "Canti Orfici". La prima versione manoscritta dell'opera, con significative varianti, vede la luce nel 1913 con il nome "Il più lungo giorno" e viene presentata a Papini e Soffici, figure di spicco nel panorama culturale del tempo. Il manoscritto viene perduto e tale rimane fino al 1971 - quando Campana non poteva più interessarsene. Qui la storia ufficiale si confonde alla leggenda del libro "scritto a memoria" e del "poeta pazzo", che tende a oscurare la fama dell'opera stessa. Eppure, gli "Orfici" sono stati riscritti sulla base delle numerose stesure preparatorie de "II più lungo giorno", a testimonianza di una vena assai meno istintiva e "inconscia" di quanto il mito faccia supporre. Questo volume, che per la prima volta riunisce le due redazioni del testo, permette di accostarsi senza pregiudizi a una personalità poetica originale ma non isolata, in grado di declinare le principali correnti del suo tempo secondo una cifra stilistica personale, in una sorta di allucinato "diario di viaggio" insieme onirico e vivido, frammentario e narrativo.

Dettagli

16 aprile 2014
145 p., ill. , Brossura
9788897553618

Conosci l'autore

Foto di Dino Campana

Dino Campana

1885, Marradi

Poeta italiano. Visse una giovinezza travagliata, che lo portò a interrompere gli studi di chimica pura all’università di Bologna; dopo un ricovero al manicomio di Imola (1906), iniziò una serie di vagabondaggi, in Svizzera e in Francia (1907). Nel 1908 è in Argentina, dove lavora come bracciante; poi a Odessa, Anversa, Bruxelles, Parigi. Nel 1909 è di nuovo ricoverato, in una clinica di Firenze. Riprende, due anni dopo, senza alcuna fortuna, gli studi universitari. Nell’autunno 1913 porta a Firenze, per consegnarlo a Soffici e Papini, il quadernetto dei suoi Canti orfici; ma, nella primavera successiva, è costretto a riscriverli, perché Soffici ha perduto il manoscritto; e li fa stampare privatamente da un tipografo di Marradi (1914)....

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