Lettura divertente di uno sfigato venuto in Irlanda del nord per gestire la biblioteca e invece si trova un bus cadendo a pezzi senza libri e una serie di personaggi eccentrici irlandesi
Il caso dei libri scomparsi. Le storie del Bibliobus di Tundrum
Appena arrivato da Londra nella piccola cittadina di Tundrum, Irlanda del Nord, per ricoprire il suo primo posto come bibliotecario, il giovane Israel Armstrong scopre che in effetti il suo posto non c'è, né la biblioteca, né i libri... E questo non è che l'inizio dei suoi guai. Nel giro di poche ore infatti perde vestiti, soldi, carte di credito, e forse anche fidanzata, s'imbatte in una serie di personaggi con i quali immancabilmente entra in conflitto, viene alloggiato niente meno che nella stia dei polli di una fattoria e si ritrova incastrato al volante di un vecchio furgone arrugginito che funge da biblioteca semovente, ma senza scaffali. Peccato però che i libri continuino a mancare: 15.000 volumi, per lìesattezza, scomparsi. Chi mai li avrà rubati? E perché? Ma soprattutto, ci sarà in quell'angolo di mondo dimenticato da Dio un posto decente dove poter bere un cappuccino decente e leggersi il giornale? Israel vuole delle risposte.
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Autore:
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Edizione:5
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Anno edizione:2009
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Dori 04 maggio 2022caricatura degli irlandesi?
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Raffo 16 dicembre 2021Piacevole lettura
Nonostante il titolo, questo libro non è propriamente un giallo. È più che altro un'occasione semplice e un po' ironica per riflettere sull'importanza dei libri e sul proprio modo di vedere il proprio e l'altrui lavoro. Alla fin dei conti perché puntare a fare il bibliotecario alla Biblioteca nazionale se puoi andare in giro per i paesi dell'Irlanda del Nord e tenere in vita uno sgangherato biblico-bus?
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Stefano Deljavan Farshi 20 agosto 2012
Da un libro ci si aspetta molto, a volte troppo. "Il Caso Dei Libri Scomparsi" a mio avviso, non è niente male. Il personaggio è si: vuoto, scialbo ed a volte, fin troppo passivo, ma non sono proprio questi particolari, a volte surreali, a rendere il tutto estremamente ironico? L'esagerata differenza tra un pienotto bibliotecario che colleziona fallimenti lavorativi e un'Irlanda popolata da persone di un'altro pianeta, l'estrema passività del protagonista che lo farà comunque incappare continuamente in vari, scoppiettanti, esilaranti equivoci, a volte simili, ma sempre divertenti e intelligenti. Non è un capolavoro, non è da consigliare a tutti, ma solo per coloro che vogliono rilassarsi un po' e vogliono spendere poco, un modo intelligente per tirarsi su il morale.
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