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Anno edizione: 2022
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Un mondo per me sconosciuto che si è disvelato all'improvviso, quello dei semi e delle piante. Un intreccio di brevetti, interessi speculativi e biodiversità che avevo solo marginalmente intuito... È incredibile quanto le nostre scelte che all'apparenza crediamo libere e consapevoli, siano in realtà già prestabilite e indirizzate da qualcun altro. Dal 1900 ad oggi, circa il 75% della diversità genetica delle piante coltivate si è persa, a favore di varietà genericamente uniformi e ad alta produttività, questo significa che l'uomo ha piegato in pochi anni la natura ai propri interessi. Frutta e verdura, insomma, sono diventati come un qualsiasi prodotto industriale, sempre uguale a se stesso perché noi lo preferiamo così: perfetto, grande e senza difetti. Mentre addentiamo una mela o un kiwi pensiamo alla coltivazione biologica, al km 0 e alla filiera corta ma, spesso, quel boccone non è altro che il frutto avvelenato del capitalismo vegetale e della filiera lunghissima.
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