bello, scorrevole, fa riflettere
La chiave di Sarah
È una notte d'estate come tante altre, a Parigi. La piccola Sarah è a casa con la sua famiglia, quando viene svegliata dall'irruzione della polizia francese e prelevata insieme ai genitori. Ha solo dieci anni, non capisce cosa sta succedendo, ma è atterrita e, prima di essere portata via, nasconde il fratello più piccolo in un armadio a muro che chiude a chiave. È il 16 luglio del 1942. Sarah, insieme a migliaia di altri ebrei, viene rinchiusa nel Vélodrome d'Hiver, in attesa di essere deportata nei campi di concentramento in Germania. Ma il suo unico pensiero è tornare a liberare il fratellino. Sessant'anni dopo, Julia, una giornalista americana che vive a Parigi, deve fare un'inchiesta su quei drammatici fatti. Mette mano agli archivi, interroga i testimoni, va alla ricerca dei sopravvissuti, e le indagini la portano molto più lontano del previsto. Il destino di Julia si incrocia fatalmente con quello della piccola Sarah, la cui vita è legata alla sua più di quanto lei possa immaginare. Che fine ha fatto quella bambina? Cosa è davvero successo in quei giorni? Quello che Julia scopre cambierà per sempre la sua esistenza.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ilfab 01 settembre 2025da leggere
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Rossella 20 aprile 2025Nel cuore
Un libro da leggere, per un ulteriore punto di conoscenza di un solco (triste e tragico) della nostra storia contemporanea.
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Valentina Negri 10 maggio 2018
Questo pezzo di storia francese è uscita allo scoperto solo nel 1995, quando Jacques Chirac ha pubblicamente ammesso le colpe della Francia e chiesto scusa alle migliaia di ebrei francesi deportati al Velodromo d'Inverno. Non ero a conoscenza di questo episodio della Shoah, e ho letto il romanzo solo dopo aver visto il film con Kristin Scott Thomas. Ho notato diverse differenze tra il film e il romanzo: consiglio vivamente di fare esperienza di entrambi, anche se quest'ultimo è decisamente più crudo rispetto alla pellicola, più descrittivo e straziante nel raccontare la barbarie del Vel d'Hiv. Come ho già specificato, non ho studiato questo capitolo della storia francese a scuola, quel che so l'ho appreso da questo romanzo e dalle successive ricerche, e come per la deportazione in massa nel resto d'Europa, anche gli ebrei del 16 luglio meritano di essere ricordati. In ogni caso il romanzo si dipana tra il "presente" (all'epoca della stesura del romanzo, inizio millennio) e il passato, narrato da Sarah, e parte da quel 16 luglio 42, quando dei fin troppo zelanti poliziotti francesi portano via la famiglia Starzynski insieme a migliaia di altri ebrei, per un rastrellamento. Tutti, tranne Michel, che Sarah nasconde nel loro nascondiglio segreto (un armadio a muro) per proteggerlo. Convinta di poter tornare presto, si scontra ben presto con la crudeltà della storia, in un romanzo che mi ha tenuta incollata al libro senza interruzioni. È commovente fino alle lacrime e ti lascia un profondo magone, ma lo consiglio vivamente perché merita di essere letto e quegli uomini, quelle donne e i loro bambini meritano di essere ricordati.
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