Una lettura veloce. Una piece teatrale dalla trama semplice e diretta. Una famiglia come tante che si ritrova in occasione di un funerale. Tuttavia, i dialoghi di Reza immergono immediatamente nella storia. Consigliato.
Conversazioni dopo un funerale
La pièce teatrale scritta dalla Reza nel 1983, per la quale ha vinto il prestigioso Premio Molière come miglior autrice.
«Lo stile di Reza è chiaro, chirurgico, ovvio solo in apparenza. I personaggi di cui scrive sono esseri credibili e vivi, ne vediamo l’intera esistenza cambiare in un solo giorno. È forse per questo motivo che l’opera ha avuto tanto successo: ci rende voyeur del dolore di una famiglia, descrivendolo con sensibilità e delicatezza, fino a farci compartecipare alla valutazione di ciò che è importante, davvero.» - Francesca Peligra
Aveva venticinque anni, Yasmina Reza, quando ha scritto questa pièce, e ci si stupisce, rileggendola oggi, nel vedere a che punto avesse già affinato i suoi strumenti: una scrittura da cui viene espulso tutto il superfluo («il grasso», come lo chiama lei); un ritmo scandito da pochissimi elementi (le pause, i momenti di buio); la capacità di far intuire allo spettatore (e al lettore) gli stati d’animo dei personaggi, e le dinamiche che si stabiliscono tra loro, mediante gesti minimi, frasi in apparenza anodine, scambi di occhiate; e la strepitosa abilità, che è solo sua, nel mescolare il registro del comico e quello del tragico. Perfino, come in questo caso, nelle ore successive alla cerimonia con cui tre fratelli, insieme alla ex compagna di uno di loro e a uno zio munito di consorte, hanno seppellito il padre nel giardino di casa. Quello a cui assisteremo sarà l’affiorare di conflitti latenti, antiche gelosie, dolori e rancori la cui rimozione ha provocato piaghe mai rimarginate. Il velo sui segreti di famiglia si solleva a poco a poco – o si lacera con violenza – davanti agli occhi del lettore (e dello spettatore), fino alla catarsi. E sullo sfondo una domanda: ma papà se la faceva o no la signora della pedicure?
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Alessia Boni 06 maggio 2025Panni sporchi lavati in famiglia
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Alessandra DD 30 dicembre 2024Lascia un piccolo segno
Lettura piacevole e scorrevole, grande capacità di coniugare la serietà di un lutto ad aspetti comici. Tratta il tradimento, il perdono ed il legame indissolubile tra fratelli e sorelle, facendo emergere quanto uno di famiglia possa conoscere l’altro e perdonarlo, perdonare anche piccoli segreti. Lettura che consiglio
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giuly 10 dicembre 2024molto carino
Breve, ironico e lacerante
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