Un vero e proprio Capolavoro (la maiuscola è voluta e meritata)!! Ho provato i brividi appena terminato!! Eccelso, sotto ogni aspetto!! Introspettivo fino allo stremo, Dostoevskij sa trascinarti nello stesso vortice cupo, allucinante e delirante del protagonista. Mi ha letteralmente preso per mano e portato con se', riuscivo a vivere la storia come se ci fossi io stessa immersa dentro, come se fossi stata una mosca con la possibilità di osservare tutto e tutti con lucidità, odori e percezioni visive incluse. Il finale di una elevatezza tale, racchiusa proprio nelle ultimissime pagine, in grado di ridare ossigeno al fiato che avete iniziato a trattenere dalla prima pagina. Insomma, emozioni così forti sono rare! Lascio solo detto che ben pochi libri (forse nessuno fin'ora letto) sono riusciti a ricreare lo stesso genere di sensazione, questo è indubbio! Rimane una lettura assolutamente obbligatoria!
Delitto e castigo
"Delitto e castigo", per molti il capolavoro di Dostoevskij, nasce nel 1865, uno degli anni più critici dell'esistenza sempre travagliata del suo autore. Colpito da gravi lutti (la morte della prima moglie e del fratello), travolto dal fallimento della rivista "Epocha" e sommerso dai debiti, Dostoevskij fugge all'estero, dove perde nuovamente al gioco. Ma intanto concepisce un nuovo progetto letterario, "il resoconto psicologico di un delitto", che sottopone all'editore Katkov per la rivista "Russkij Vestnik". Qui il romanzo uscirà, a puntate, dal gennaio al dicembre del 1866. Il progetto iniziale di una "confessione" in prima persona, secondo il modello delle Memorie del sottosuolo, si trasforma accogliendo altre voci, si articola e si amplia inglobando un'idea precedente, quella di un romanzo sociale sulla piaga dell'alcolismo che doveva intitolarsi "Gli ubriaconi". Così la storia dell'alcolizzato Marmeladov e della sua sventurata famiglia s'intreccia con la vicenda di Raskol'nikov, il giovane che uccide per un'idea, per affermare la propria libertà e la propria superiorità sugli uomini comuni e la loro morale. Perché se può servire a salvare la vita propria e altrui, se il gesto può andare a beneficio di tutta l'umanità, è davvero un delitto eliminare una vecchia strozzina, stupida e cattiva, non un essere umano ma un insetto dannoso, un pidocchio? Edizione in nuova traduzione.
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Anno edizione:2013
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