I versi satanici

Un bellissimo libro funambolico dominato da una fantasia sfrenata e da tanti personaggi decisamente pittoreschi. Sicuramente è un romanzo molto difficile da leggere visti i continui salti narrativi tra sogni, deliri, racconti religiosi etc. Io ho avuto molta difficoltà con i nomi difficili da memorizzare per cui continuavo a confondere i personaggi. La storia però man mano ti coinvolge sempre di più e, se non ci si lascia abbattere dalla difficoltà di lettura, lentamente tutto si chiarisce. Al di là dell’aspetto religioso molto interessante soprattutto per chi, come me, non conosce la storia dell’Islam (impressionante il ricordo della fatwa religiosa che aveva colpito Rushdie all’uscita dl romanzo), mi sembra che il libro sottolinei molto l’aspetto dell’integrazione così difficile e controversa in Inghilterra: Saladdin infatti cerca di dimenticare completamente le sue origini indiane e si trasforma (o vuole trasformarsi) in un perfetto gentleman inglese (da qui lo sconcerto nel vedersi trasformare lentamente in un caprone!), la ragazza pakistana che rifiuta le sue origine e va via con il suo amante, la madre che non riuscendo a dimenticare la sua patria si trasforma in una grassa tiranna del marito etc. Tantissimi i personaggi e le storie di un libro molto bello che affronta tanti temi importanti (ad es. il concetto di bene e di male, il fanatismo religioso, lo sconcerto di chi vede il suo profeta come uno stratega più che un portatore della parola divina etc) a volte con divertita ironia e ti lascia l’impressione che forse ti è sfuggito qualcosa e dovresti rileggerlo per poter apprezzare ogni particolare e ogni riferimento.