E' il primo libro che leggo di questa autrice e devo dire che mi è piaciuto molto. La lettura all'inizio risultava difficoltosa, ma una volta entrato nel suo stile (che inevitabilmente doveva rispecchiare ambiente, emozioni e sentimenti di una Sicilia tra il 1950 e 1990 circa) la lettura è diventata scorrevole e piacevole. Ho messo in lista anche altri libri di questa autrice che vorrei leggere.
Era un bravo ragazzo
Tantissimi racconti di cultura partenopea che narrano i grandi del passato, le meraviglie gastronomiche, il profano rapporto con il sacro, e che diventano, involontariamente, una salutare somministrazione di benessere per tutti.
Luciano De Crescenzo scriveva che tutto il mondo ha bisogno di un po' di Napoli. E aveva ragione. Città formidabile, sempre fuori dagli schemi e con uno schema tutto suo. L'unica che sfugge all'appiattimento dell'algoritmo che sta livellando bisogni, sogni, gusti ed esistenze di gran parte dell'umanità. In quale altro posto del mondo il primo ospedale può essere chiamato "degli incurabili"? Si conoscono altre situazioni in cui il santo protettore, san Gennaro, ha dovuto sottoscrivere il suo impegno a tenere sotto controllo il Vesuvio in un atto notarile, per di più qualche centinaia di anni dopo la morte? Tutto questo e molto altro succede solo a Napoli. Perché nella città di Partenope la medietà non ha proprio cittadinanza. C'è il primato e il non classificato, la vetta e l'abisso, il meglio e il peggio, ma non c'è mai la fascia mediana, quel borbottante tran tran quotidiano per cui le giornate, le persone e le metropoli si somigliano fra loro. L'eccezionalità di Napoli e dei napoletani è che poli sempre opposti non si attraggono per nulla, ma generano una diversa normalità, un modo di vivere atipico e creativo. Amedeo Colella, detto 'o professore, ha speso tempo e intelligenza per scovare il principio attivo della napoletanità, e in questo libro ce lo propone come una buona medicina da assumere due volte al dì.
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Autore:
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Anno edizione:2025
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Fabrizio 06 gennaio 2025Bello
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Marilive 23 marzo 2024
Non mi è tanto piaciuto questo romanzo, non presenta la bella scrittura dell’amata e stimata autrice. Interessante la caratterizzazione dei due protagonisti e dell’ambiente mafioso in cui si muovono , ma la lettura è risultata difficoltosa per l’incedere in avanti e indietro della narrazione. Molto bello il personaggio del nonno Calogero, discutibile invece il ruolo della madre di Giovanni il cui potere e la capacità di costruire relazioni non ho capito da dove abbia origine .
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FabPet 27 novembre 2023Difficile
Una bella storia; due personaggi interessanti in un periodo storico per tanti versi importante per la Sicilia. Ma stavolta la Agnello Hornby non decolla. Un libro faticoso da leggere, che non prende mai il volo malgrado gli spunti siano tanti: mi ha lasciato il senso di un atleta che stia sempre per prendere la rincorsa per il salto ma che non parta mai. Ogni tanto anche le grandi penne non scorrono.
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