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Anno edizione: 2019
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Un romanzo ove Dostoevskij riesce a contraddistiguersi al meglio. Leggendo la trama si può subito pensare ad un classico triangolo amoroso, cosa frequente nella letteratura, nella cinematografia, e sarcasticamente nella nostra quotiditinità. Dunque nell'immaginario comune il tutto sfocia in un dilemma sentimentale, o che tenta di romanticizzate il tradimento, od in una predica morale ed etica nei confronti del traditore; il tutto insomma, alimenta un qualche scandalo. Qui invece no, il nostro Dostoevskij ci regala due personaggi complessi, ironicamente simili tra di loro, un marito tradito ed un amante. I due tra di loro provano rispettivamente un ripudio verso l'amante della moglie defunta , ma del quale non riuscirà a privarsi della presenza, e l'altro in un paradossale affetto ed ossessione morbosa nei confronti di un uomo che aveva ormai rimosso dai meandri della sua memoria, il marito della sua amante. È un romanzo affascinante, accompagna il lettore in un viaggio inteso all'interno dei comportamenti umani, e dell'ironica peculiarità con la quale si vivono fatti e vite, alcune delle quali intrecciate con esistenze che si ignoravano, come nel caso dei nostri personaggi. È una lettura breve, dolce, tangibile, esauribile in qualche ora, o in più, se ne si desiderasse fare un degno approfondimento. A differenza dei noti capolavori dell'autore russo, non c'é una presenza sovraffollata di personaggi, e quelli presenti sono ricchi di sfaccettature di significato. Libro immensamente consigliato.
Impossibile restare delusi.
Anche in questo breve romanzo Dostoevskij pone l’accento sull’ambiguità dei sentimenti umani; i due personaggi (questo al contrario degli altri romanzi di Dostoevskij non è “affollato” di personaggi) Velcianov e Pavlovic, sono costantemente attratti l'una dall'altro in rapporti di reciproca ambiguità. E difatti se Velcianov si sente in dovere di prendersi cura di Pavlovic, disperato e spesso ubriaco, nonostante provi per lui una fortissima repulsione allo stesso modo Pavlovic sente il costante bisogno della presenza di Velcianov, tanto da seguirlo spesso e fargli visite indesiderate nel cuore della notte ma nonostante tanta morbosità tenterà comunque di ucciderlo con un rasoio. I protagonisti infatti sono degli uomini qualunque, opposti ma allo stesso tempo simili tra loro, due uomini del “sottosuolo”, a tal punto la loro moralità si è come consumata col tempo trascorso; sono dei personaggi perdenti e rancorosi, incapaci di gestire le loro emozioni. Il triangolo amoroso viene da Dostoevsky rappresentato in maniera del tutto non comune al punto che la donna, oggetto del desiderio, non è presente nel romanzo se non come ricordo. Con Pavlovic poi l’autore è davvero ingrato assegnandogli il ruolo dell’eterno marito destinato al tradimento o alla gelosia ossessiva. Alla fine del romanzo c’è anche un racconto “la moglie di un altro e il marito sotto il letto” molto simpatico che mi ha ricordato un po’ l’ironia e il gioco degli equivoci di Moliere.
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