Propr. Thomas C., attore scozzese. Di formazione teatrale, si adatta tanto alla verbosità del Galileo brechtiano di J. Losey (1973) quanto alla raffinata sobrietà narrativa di Furyo (1983) di N. Oshima. Gli anni ’80 sono invece perlopiù all’insegna della commedia: ora garbata (American Dreamer, 1984, di R. Rosenthal), ora insensata e bizzarra (Oddio, ci siamo persi il papa, 1986, di R.M. Young), ora tagliente e rapida (Terapia di gruppo, 1987, di R. Altman). Nel frattempo mette però a segno intense prove drammatiche, sia da protagonista, come poeta scozzese alter ego di D. Thomas in Reuben, Reuben (1983) di R.E. Miller, sia da comprimario, come in Quanto basta per morire (1989) di G. Cates.