Regista statunitense. Entrato nel cinema come sceneggiatore (suo lo script di Psycho II, 1983, di R. Franklin), si impone all'attenzione di pubblico e critica esordendo con L'ammazzavampiri (1985), miscela di horror e di teen-movie, ricco di effetti speciali, dove la paura si stempera nella risata. Azzeccata attualizzazione dell'icona del vampiro seduttore, il film conferma il talento del regista nel rielaborare in maniera originale temi e codici ormai logori del cinema orrorifico. Dopo uno scivolone con il poliziesco Fatal Beauty (1987), un concentrato di violenza per un'imbarazzata W. Goldberg, il resto della sua carriera si svolge nelle maglie del genere, non riuscendo più a produrre esiti altrettanto soddisfacenti, con la parziale eccezione di La bambola assassina (1988), prototipo di una serie fortunata al botteghino.