“Ché a guardarsi indietro sembra un percorso lungo una vita. La vita di Manuel, quella di Edith. La vita di Neve e di Andreas. Sono tessute una dentro l’altra, così strette da non potersi slegare.” È la sintesi perfetta di un romanzo che appassiona. Per la simmetria dei personaggi e delle storie. Vissute in epoche diverse, ma che si ricercano, si rincorrono e si aspettano. Nella scrittura dell’autrice si sente il sapore del mare, il puzzo del sangue e dell’alcol, la tenerezza di un amore impossibile e oltre il tempo. Ci sono fotografie forti di pregiudizi sociali e territoriali. Pescatori e “famiglie bene”. L’isola e il continente. Pare di potersi conoscere sin dall’inizio lo sviluppo della storia e invece i colpi di scena non mancano sino alla fine. Le maglie di quella tessitura di vite così singolari, si trasformano via via in un ordito emozionante e rasserenante. Non conta quello che appare ai più, ma quello che Edith vede in Manuel. Quello che Neve aveva visto in Andreas. La loro essenza più intima. Al di là di azioni e reticenze, che a volte potrebbero essere fuorvianti. Ottima lettura
Isola di Neve
2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L'unico suo rifugio è Novembre, l'isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida — l'isoletta del vecchio carcere abbandonato —, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull'isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant'anni: la storia di Andreas von Berger — violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida — e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L'unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta. 1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull'isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l'unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. È proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. È bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell'isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.
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Autore:
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Edizione:6
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Baghy 12 luglio 2025Vite tessute una dentro l’altra, così strette da non potersi slegare
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Chiaara12 20 febbraio 2025Lettura da amare
Il racconto della vicenda si alterna tra passato e presente, intrecciando storie di personaggi di epoche totalmente diverse ma dall'intreccio che si rivela poco alla volta. Lettura che ti tiene incollata alle pagine.
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utente 01 marzo 2024bellissimo
valentina d'urbano ormai per me è una garanzia, difficile scegliere un libro preferito, sono uno più bello dell'altro
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